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Bucce di caffè, in Colombia con questo materiale di scarto si costruiscono edifici

Bucce di caffè, in Colombia con questo materiale di scarto si costruiscono edifici

Le bucce di caffè sono un inquinante materiale di scarto. Un'azienda colombiana le riutilizza per costruire edifici prefabbricati. La Colombia è il t

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Le bucce di caffè sono un inquinante materiale di scarto. Un’azienda colombiana le riutilizza per costruire edifici prefabbricati.

La Colombia è il terzo Paese produttore di caffè al mondo. La lavorazione di questa pianta, il cui prodotto è apprezzato e consumato in tutto il mondo, produce numerosi scarti, tra cui le bucce di caffè. Queste rilasciano un gas serra nell’atmosfera, il metano, e pertanto sono considerate un materiale inquinante.

L’azienda colombiana Woodpecker, con sede nella capitale Bogotà, costruisce edifici prefabbricati per vari impieghi, tra cui scuole, case, strutture mediche. Questi sono realizzati con materiali riciclati, come la plastica e le bucce di caffè, per massimizzare le risorse e ridurre l’impatto ambientale. Il massimo della sostenibilità.

Si tratta di un materiale ideato sul modello del WPC (Wood Plastic Composite) in cui solitamente sono le fibre di legno ad essere concatenate ai polimeri di plastica, mentre in questo particolare caso ci sono le bucce di caffè.

La scelta non è stata casuale, sono stati fatti esperimenti anche con la polvere di riso, fibra di palma da olio, segatura di pino o ancora fibra di cocco. La buccia di caffè è risultata essere il candidato migliore, forte e secca, facile da frantumare. Oltretutto, la sua disponibilità in Colombia non scarseggia di certo.

Il particolare WPC realizzato con la buccia di caffè è risultato leggero e resistente, affidabile ed ignifugo e, soprattutto, economico. Può essere impiegato per realizzare edifici nelle zone rurali e lontane, poco collegate con il resto del Paese. Qui è più complicato far arrivare i tradizionali materiali da costruzione, mentre questi prefabbricati possono essere trasportati comodamente con elicotteri o piccole imbarcazioni. Una volta sul luogo vengono assemblati.

Gli edifici realizzati finora dall’azienda Woodpecker sono 2600. Quando lo scorso novembre, durante l’emergenza covid, l’uragano Iota ha distrutto il 98% delle infrastrutture nell’isola de Providencia, un accordo tra l’azienda e il governo colombiano ha permesso di installare rapidamente delle abitazioni realizzate con questo materiale per ospitare gli sfollati.

#FacceCaso

Di Luca Matteo Rodinò

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