Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Ascari a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo. È uscit
Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Ascari a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo.
È uscito venerdì 28 aprile 2023 su tutte le piattaforme digitali per Gelo Dischi “Disco nostalgia”, il nuovo singolo di Ascari. Si tratta del secondo singolo dell’artista estratto dall’album d’esordio in uscita a maggio, “Italien*”. Il brano, il cui testo è co-firmato dall’artista e da Kaballà, è stato concepito e realizzato interamente nel 2020 durante il primo lockdown, cosa che si può evincere dal senso di inesorabile ripetizione del giro armonico e dal testo delle strofe, che parlano di un giovane adolescente che si confronta con un mondo interiore costellato di paura e solitudine, e la sensazione di un mondo esteriore che sta bruciando o andando in pezzi.
Di scuola, novità in arrivo e Gelo Dischi, abbiamo parlato direttamente con lui.
Questo è un portale dedicato agli studenti, quindi non possiamo che chiederti qualcosa sul tuo percorso scolastico. Com’è andata?
Ciao! Per quanto riguarda il percorso scolastico canonico, il meglio l’ho ricevuto alle scuole elementari. Poi ci sono state le medie e il liceo, nel mio caso il liceo classico, che ho amato molto ma anche odiato perché avrei voluto fare l’istituto d’arte, ma avevo voti troppo buoni a scuola e non me lo hanno permesso. Dopo ho scelto di fare il Conservatorio, ed è stato un percorso durato in tutto quasi dieci anni. Posso dire che ne è valsa la pena perché sto riuscendo a fare il mestiere per il quale ho studiato a lungo.
E con lo studio della musica che tipo di rapporto hai? Si può fare musica anche senza conoscerla?
Penso che si possa fare musica anche senza necessariamente possedere un bagaglio teorico, per il semplice fatto che fare musica è una prassi umana antichissima, non c’è una legge che ti obbliga ad un determinato percorso.
L’intuizione è la via di accesso all’arte più potente, il punto è che lo studio ti permette di incontrare altri artisti del passato, di comprendere i processi, e una qualche forma di studio, o comunque di pratica, è necessaria se si vuole essere capaci in qualcosa.
Come sei entrato entrato in contatta con il team di Gelo Dischi? E che cosa significa far parte di un’etichetta indipendente nel 2023?
Conoscevo Luca Urbani di fama da anni, per via della scena synth pop milanese che tanto mi è cara. É stato il mio ex manager, Gianni Cicchi, a suggerirmi di mettermi in contatto con la Gelo Dischi. Fare parte di un’etichetta indipendente nel 2023 è la sola via di sopravvivenza per un artista che vuole diffondere il proprio lavoro e non fa parte del circuito mainstream. Credo sia una fortuna.
Ti senti mai schiacciato dalle numerosissime uscite settimanali? Come emergere con la propria musica quando c’è così tanta offerta?
No, è un problema che non mi tocca perché ascolto solamente ciò che mi interessa. Non mi preoccupo di come emergere perché io sono già emerso, il mio unico scopo e rimanere a galla e continuare a fare quello che faccio, sperando che sia sempre divertente.
Programmi per l’estate?
Una nuova collaborazione con Luca Urbani e Stefano Castelli di Gelo Dischi, la mia etichetta.
Trasferirmi in campagna e riprendere lo studio della chitarra dopo tanti anni.
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