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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo de Il Triangolo

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo singolo de Il Triangolo

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Il Triangolo a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo. È

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Il Triangolo a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo singolo.

È uscito venerdì 23 febbraio 2024 il nuovo singolo de Il Triangolo, fuori per Piuma Dischi e in distribuzione The Orchard. Un nuovo brano dal titolo “Figli dei nostri genitori” che pone l’unica vera domanda che ci siamo posti tutti, almeno una volta. Che cos’è la vita senza amore? Il Triangolo apre così il suo nuovo singolo con questo quesito generazionale. Arriva infatti un momento della vita in cui si smette di essere soltanto figli: solo allora si riesce a perdonare e a diventare adulti, ed è solo grazie all’amore che possiamo varcare questo confine.

Questa canzone parla del tempo che passa, della crisi dei rapporti e della loro rinascinta, della paura di avere figli e del coraggio di non averne. Nel 2012, Il Triangolo scriveva “giurami che rimarremo sempre giovani”, ma questa canzone oggi rappresenta la sua antitesi, forse il loro pezzo più importante, dove si smentiscono e allo stesso tempo confermano quello che hanno sempre cantato, con il riverbero acceso e gli occhi lucidi.

Come sempre siamo partiti dal loro percorso scolastico. Curiosi?

Questo è un sito dedicato agli studenti, quindi non possiamo che chiedervi qual è stato il vostro percorso scolastico. Com’è andata?
Io (Marco) sono laureato in architettura al politecnico di Milano, mai fatto niente di architettonico però -lol-. Thomas invece è laureato in scienze della comunicazione ed effettivamente fa il social media manager. Giacomo –il nostro batterista- non ricordo se ha una laurea ma conosce abbastanza cose da poter essere laureato in tutti i corsi esistenti al mondo.

E con lo studio della musica che tipo di rapporto avete? È vera quella cosa che a volte si dice, che non si può fare musica senza prima studiarla?
Io faccio fatica a studiare in generale, quindi anche nella musica ho una conoscenza teorica parziale, vado meglio nella parte tecnica/pratica. Comunque quella cosa che si dice non è assolutamente vera, soprattutto per come viene vissuta la musica oggi, sarebbe solo un limite essere costretti a studiarla.

Tra gli elementi che compongono la cifra stilistica de Il Triangolo, sicuramente ritroviamo anche una centralità del ruolo delle chitarre elettriche, che oggi a volte può suonare un po’ retrò. Domanda provocatoria. I Maneskin e il ritorno delle band con “gli strumenti veri”, possono in qualche modo aver riportato questo tipo di sonorità più attraenti? Che ne pensate?
Effettivamente negli ultimi anni sono tornate un po’ le chitarre, i Maneskin sono l’esempio più lampante ma non quello più significativo. Mi piace pensare a tutta la rinascita della scena punk e post punk inglese (Idles, Fontaines d.c, Murdere Caopital ecc.), quello è un bell’utilizzo della chitarra, rivisitato in chiave super attuale.

Qualche anno fa, confidavate a Rockit che in fondo è bello avere 30 anni. Ne siete ancora convinti? In un suo fumetto, Toffolo diceva che il decennio 30-40 anni, è stato per lui molto più bello e formativo di quello 20-30. Potrebbe essere?
Il problema è che ora stiamo già pensando ai 40 –lol-
Comunque Toffolo un po ha ragione, sicuramente i 30 sono più formativi per tanti aspetti, però se pensiamo alla spensieratezza e al divertimento i 20 sono imbattibili.

E come sono i trentenni oggi?
Ansiosi, e alcuni di loro pelati.

#FacceCaso

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