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FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo album di Amado

FacceSapè: ecco la nostra intervista per il nuovo album di Amado

Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Amado a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo album. È uscito v

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Nuovo appuntamento con le nostre interviste musicali: oggi è Amado a passare sotto le grinfie della nostra redazione per il nuovo album.

È uscito venerdì 1 marzo 2024 il primo disco del progetto Amado, alter ego musicale di Diego Pani. Un nuovo capitolo definitivo dal titolo “Riviera Airlines”, un disco dal sound internazionale eppure, a partire proprio dal titolo, che non può che dover tanto anche all’Italia. Amado, che divide le sue origini tra le nostre terre e il Brasile, gioca con la sua tristezza sfacciatamente pop e ci regala uno dei momenti musicali più intensi della scena indipendente, dolce amaro e trascinante. Il disco di esordio di Amado, trova quindi riferimenti musicali eterogenei attinti dall’ampio background del cantautore, mantenendo un filo conduttore e una freschezza assicurate dalla mano del giovane produttore Narduccey (Alfa, Big Mama).

Siamo partiti dal suo percorso scolastico!

Questo è sito dedicato agli studenti, e quindi non possiamo che iniziare col chiederti qualcosa sul tuo percorso scolastico? Com’è andata?
Devo gran parte della mia formazione ad alcuni professori del mio liceo classico, che con grande empatia mi hanno capito, lasciandomi studiare a fondo le materie che più mi appassionavano, in particolare la letteratura greca, a discapito di altre materie. Questo ha fatto sì che io abbia vissuto molto felicemente gli anni del classico.

Che rapporto hai con lo studio della musica? È vero quello che dicono, che non si può fare musica senza prima studiarla?
Sono in questo senso abbastanza convinto, in qualsiasi campo della vita, che senza basi non possano esserci altezze. Non sono oggi un virtuoso dello strumento, ma mio padre, capendo la mia vocazione, l’ha incanalata fino dagli anni della mia infanzia attraverso i migliori maestri possibili per ogni genere musicale, dalla classica al blues.

Perchè hai scelto proprio Narduccey per la produzione di questo disco? Come ha contribuito alla narrazione delle storie che hai contenuto dentro “Riviera Airlines”?
Io e Luca condividiamo un background musicale molto comune, oltre ad essere, lui sì, un virtuoso chitarrista. Mi è sembrato naturale scegliere un produttore che provenisse dal mio stesso strumento. Io e luca parliamo la stessa lingua e questo fa sì che sia molto facile comunicargli la direzione che mi piacerebbe prendere su ogni traccia.

Qual è la Riviera che hai voluto mettere nel titolo?
Internazionalmente, quando si parla di Riviera, senza aggettivi, ci si riferisce alla mia: quella che da Cannes arriva fino a Sanremo, e io sono proprio qui, a cavallo tra questi due mondi legati da questo lembo di terra.

Quali sono i tuoi prossimi passi?
Inizia adesso un mini tour di presentazione di Riviera Airlines che toccherà i principali capoluoghi del nord Italia, poi un importante festival nel cuore dell’estate. Ma stiamo già lavorando al prossimo disco!

#FacceCaso

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