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L’uomo più odiato dell’anno

E' Martin Shkreli ma forse non è poi così cattivo... Martin Shkreli: colui che comprò la ditta farmaceutica che produce medicinali utili a combattere

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E’ Martin Shkreli ma forse non è poi così cattivo…

Martin Shkreli: colui che comprò la ditta farmaceutica che produce medicinali utili a combattere l’AIDS, ve lo ricordate? Sì, proprio il ragazzo di 32 anni che portò il prezzo del “Daraprim” da $13,50 a $750. Il poveretto è stato oggetto di critiche mediatiche e non: internet lo ha puntato negli scorsi mesi e lui ha deciso di venire allo scoperto. In che modo? Partecipando e organizzando diversi Q&A per poter spiegare il suo punto di vista. Dalle sue risposte nasce un’immagine completamente diversa da quella che tutti ci eravamo immaginati. Stando a quanto ha scritto il newyorkese in alcuni blog e forum (es. reddit) il suo intento era quello di usare il ricavato della pillola per investire nella ricerca contro la cura alla malattia stessa. “Alla fine della fiera tutto questo aiuta i pazienti: sono le loro vite che contano, non i media e la gente che non cerca una soluzione”. Ma un aumento così radicale del prezzo come può non influenzare le povere famiglie che non possono permettersi di pagare $750 per trattare la propria malattia? “Ho parlato con molti malati di HIV e AIDS, nessuno di questi è o sarà danneggiato dall’aumento del prezzo ­ chiarisce Shkreli ­ le assicurazioni sanitarie non hanno cambiato le loro politiche per l’aumento del prezzo. Credo dunque che investendo i soldi guadagnati potremmo addirittura salvare molte vite”. In conclusione si capisce come in realtà voglia smuovere un po’ le acque in un settore così cupo come quello farmaceutico… E’ ormai noto che le grandi ditte farmaceutiche pensino solo al loro profitto e non a salvare vite umane; Shkreli, estremizzando questo lato della società lo ha messo indubbiamente in chiaro. Ah vi ho detto che pochissimi giorni fa una famosa ditta farmaceutica ha annunciato che venderà lo stesso prodotto per $1 a pillola? Valutate voi allora, stiamo accusando troppo ed ingiustamente il “povero” Martin Shkreli? E’ giusto il suo intendo? Ma soprattutto: creando un’altra cura ad $1, si sono forse sbarazzati del giovane newyorkese?

Di Umberto Chambry

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