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Quibee: l’app tutta italiana che potrebbe cambiare per sempre il mondo dell’editoria

Quibee: l’app tutta italiana che potrebbe cambiare per sempre il mondo dell’editoria

Lettura accessibile a tutti, ovunque e a buon mercato. Una sorta di Spotify della lettura nata dall'idea geniale di tre ragazzi di Torino. E’ tutta it

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Lettura accessibile a tutti, ovunque e a buon mercato. Una sorta di Spotify della lettura nata dall’idea geniale di tre ragazzi di Torino.

E’ tutta italiana l’app che potrebbe cambiare per sempre il mondo dell’editoria. Si chiama Quibee e nasce dall’idea di tre ragazzi di Torino con il sogno di rendere la lettura accessibile a tutti, ovunque e a buon mercato.

Non è una novità che i prodotti editoriali stiano attraversando tempi difficili, così come il mercato musicale e più nel dettaglio quello discografico.
Piattaforme digitali come Spotify, YouTube, Soundcloud, che permetto di ascoltare musica gratuitamente, hanno causato una drastica riduzione delle vendite del supporto fisico così come accade nel mondo della lettura. L’intento di Quibee è quello di ristabilire il legame interrotto tra luogo fisico e prodotto digitale sfruttando iBeacon, una tecnologia che permette attraverso dei paletti intelligenti, di delimitare l’accesso a determinati contenuti solo a determinate aree.

Luca Bona, uno dei tre soci fondatori dell’app spiega con parole semplici che si tratta di una “Versione 2.0 del bastone di legno col giornale attaccato, solo che i bastoni sono disponibili solo in un numero limitato, mentre con Quibee le copie digitali di riviste e libri sono potenzialmente infinite”. Una sorta di Spotify della lettura, per intenderci.

“L’idea è nata mentre ero al mare e mi stavo terribilmente annoiando”, prosegue Luca. “La cesta con tonnellate di giornali era abbandonata all’ingresso dei bagni, nessuno leggeva ma tutti stavano sul lettino attaccati a smartphone e tablet”. 

Così ha iniziato a ragionare su come unire le due cose e insieme ai soci ha dato vita al primo progetto pilota. “Nel 2014 abbiamo selezionato 10 spiagge in Italia tra Puglia, Sardegna, Emilia-Romagna e Liguria, installando iBeacon per delimitare l’accesso ai prodotti del gruppo RCS  solo ai litorali prescelti”. I clienti hanno potuto usufruire gratis e per 30 giorni di un’enorme libreria offerta dagli stabilimenti balneari. L’obiettivo di quest’anno è quello di estendere l’iniziativa sia sotto un profilo temporale che geografico, ma il vero problema è trovare un accordo sul prezzo dei contenuti. Se si trovasse qualcuno disposto ad investire, agli utenti basterebbe solamente registrarsi per accedere gratuitamente al servizio, è il catalogo a disposizione a fare la differenza. Il guadagno, da parte degli imprenditori, potrebbe nascere dalla pubblicità a patto che non diventi assillante. “Il limite è nel buon senso, nell’originalità e nella rilevanza, altrimenti si rischia di asfissiare l’utente” aggiunge Bona. Certo è che l’idea c’è ed il margine innovativo evidente, speriamo solo non si tratti dell’ennesima buona idea italiana mai andata in porto.

Di Francesca Romana Veriani

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