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Concorso internazionale, genio italiano

Il premio Europan va ai ragazzi dell'Università di Cagliari: con competenza e talento, i confini non esistono. Di Giulia Pezzullo Chi dice che gli ita

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Il premio Europan va ai ragazzi dell’Università di Cagliari: con competenza e talento, i confini non esistono.

Di Giulia Pezzullo

Chi dice che gli italiani non valgono tanto quanto gli stranieri? Durante la tredicesima edizione del prestigioso premio Europan non c’è stato alcun dubbio: la vittoria è tutta tricolore.
Un gruppo di giovani architetti, laureati, borsisti o assegnisti dell’Università di Cagliari, ha recentemente vinto il Concorso. La gara, che si svolge con cadenza biennale ed rivolta in modo specifico a progettisti di età inferiore ai 40 anni, prevedeva lo sviluppo del tema della ‘città abitabile’, legato all’evoluzione nel tempo della società in relazione al luogo in cui vive e dello stesso progetto urbano nell’ottica della modernizzazione. I progetti giunti a concorso sono stati 1305 e hanno coinvolto circa quaranta tra i siti proposti. Ben 35 lavori inoltre, tra i quali compare anche quello del gruppo cagliaritano, sono stati realizzati per il sito di St. Polten in Austria: un’area inquinata e marginale della città in cui sorgeva un campo nazista, posta nei pressi di una ferrovia e di un fiume e soggetta a frequenti inondazioni, per la quale era necessario predisporre un nuovo sistema di abitazioni per riqualificare la zona in modo ecosostenibile e renderla adattabile allo stile di vita della popolazione in evoluzione. In linea con il tema di progetto del concorso, gli architetti italiani si sono distinti per aver realizzato un lavoro che guarda alla correlazione tra ambiente, uomo e sviluppo, senza trascurare le competenze in ambito di tecnologie costruttive e la qualità dell’architettura nostrana. Per questo, il gruppo cagliaritano si è aggiudicato il primo premio, sbaragliando la concorrenza internazionale (ben 15 Stati europei hanno preso parte all’Europan) e portando a casa una bella vittoria che suona come un riconoscimento ufficiale della bravura italiana in campo progettuale.

Ma non è tutto: i nostri ragazzi si sono guadagnati anche la medaglia d’argento per il sito di Azenha do Mar e parteciperanno sia alla premiazione in Portogallo (in cui si trova il sito in questione) nel mese di aprile sia all’incontro di settembre, International Forum European, in cui si riuniranno tutti i vincitori dei siti europei previsti per questa tredicesima edizione del concorso; in merito a ciò, presenteranno il loro progetto sotto la guida di alcuni architetti di fama mondiale e si confronteranno con i colleghi europei in un meeting giovane e dinamico da cui trarre benefici e spunti. Inoltre, nella commissione internazionale che ha giudicato i lavori, era presente anche Tina Gregoric, professore ordinario di Progetto e direttore di alcuni tra i più prestigiosi istituti di architettura e design; oltre al ruolo di giurata in questa edizione del premio Europan, la Gregoric ha espresso la sua volontà di instaurare un rapporto di collaborazione tra la T.U. (University of Technology) di Vienna e l’Università di Cagliari.
Un bel riconoscimento che sventola la bandiera tricolore e solleva la validità delle università italiane o, meglio, degli universitari italiani: le istituzioni scolastiche, è risaputo, non se la passano troppo bene in questi ultimi tempi ma di studenti validi e motivati siamo pieni. Lo Stato spesso e volentieri non tutela le capacità dei giovani talenti che trovano fiducia e riconoscimento all’estero, lontano dai luoghi nativi per i quali potrebbero progettare, sperimentare, scrivere, ideare un miglioramento sostanziale del tenore di vita e del prestigio sociale, culturale, politico. Non commettiamo ancora una volta l’errore di sbarazzarci del futuro e, almeno tra noi ragazzi, cerchiamo di creare una rete collaborativa per guardare oltre i problemi e i disagi che stiamo vivendo nel nostro Paese.
Good job, guys!

Di Giulia Pezzullo

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