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Questo non è un paese per disabili

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Secondo Exposanità una scuola su 4 non e a norma per accogliere persone con disabilità

Exposanità fotografa la realtà della scuola Italiana. E trova una pecca. Una scuola su quattro non è organizzata per accogliere ragazzi e ragazze disabili. Secondo Exposanità ( una fiera che racchiude stand a carattere sanitario che quest’anno sarà a Bologna) il numero di disabili nelle scuole è aumentato negli ultimi anni: sono circa 235mila, il 2,7% del totale. Un numero, questo, che nel 2014-2015 è cresciuto addirittura del 3% rispetto all’anno precedente e che raggruppa un 65% di ragazzi con disturbo intellettivo, un 3,5% con disturbi motori, 2,7% con problemi all’udito e 1,6% con handicap alla vista. E tutti loro possono frequentare solo 3 scuole su 4 in Italia, perché l’ultima non è adeguata. Se dal punto di vista delle scale a norma siamo a posto, 85% circa tra scuole primarie e secondarie, e lo stesso si può dire dei servizi igienici, media tra primarie e secondarie dell’82 percento, problemi si riscontrano invece a livello di elementi più “particolari”, ma, in questi casi, strettamente necessari. Parliamo di mappe a rilievo, segnali visivi, acustici, tattili, che ritroviamo solo nel 30% delle scuole. Una su tre, un po’ poco per un paese che ha l’ardire di definirsi civile. Migliora la situazione se si guarda ai percorsi fruibili da studenti con handicap: qui possiamo osservare un 42,9% delle scuole primarie e un 44,1% di scuole secondarie a norma.

Insomma, Questo non è (ancora) un paese per persone disabili; è un paese a norma tre volte su quattro.

Di Giulio Rinaldi

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