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Odense, una pista ciclabile unica per andare a scuola

Odense, una pista ciclabile unica per andare a scuola

Un vero lusso per gli studenti della cittadina danese. Di Alice Nieri Il terzo centro della Danimarca, Odense, è una cittadina di circa 200.000 abitan

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Il cervello come le biciclette, ma se la guida è autonoma…

Un vero lusso per gli studenti della cittadina danese.

Di Alice Nieri

Il terzo centro della Danimarca, Odense, è una cittadina di circa 200.000 abitanti che potrebbe essere ribattezzata come “Il paradiso delle bici”.
E’ considerata uno dei modelli europei da prendere come esempio per i trasporti sostenibili, dove i bambini sono abituati fin da piccoli a pedalare per muoversi nella città. La maggior parte di loro va a scuola da solo, tanto che, i genitori che accompagnano a scuola il proprio figlio in automobile, devono pagare un ticket per il disturbo e il possibile pericolo causato ai ciclisti.

Uno stile di vita che paragonato a quello degli Stati Uniti sembra molto lontano. Infatti in America sono davvero pochi i ragazzi che si muovono in bicicletta e l’obesità infantile è all’incirca raddoppiata negli ultimi 30 anni. Secondo i cittadini di Odense, la bicicletta fa ormai parte della loro cultura. Gli autobus vengono usati solamente per viaggi estremamente lunghi, altrimenti i mezzi usati oltre le bici sono gli skates o comunque le lunghe passeggiate. Nel 1999 Odense veniva nominata “città danese per le bici”. Dietro a tutto questo c’è un grande lavoro politico e amministrativo: le norme fatte ad hoc, le campagne educative e le numerose piste costruite, hanno prodotto 560 km di piste ciclabili, la maggior parte separate e sicure, ma dobbiamo comunque tener presente che anche quelle non divise dal resto della strada non vengono considerate come strade pericolose. Infatti in circa dieci anni, gli incidenti con le due ruote sono stati pochi e con danni trascurabili.
Dopo la nomina del ’99 venne varato un piano quadriennale per le biciclette, basato su uno schema definito 20-20-20, ovvero: aumentare del 20% i ciclisti; diminuire del 20% gli incidenti; e con circa 20 milioni di corone. Tra le iniziative fatte ricordiamo La CycleStore, usata da diverse scuole, che assegnavano un biglietto della lotteria per ogni giro in bicicletta fatto dai bambini, con cui poi potevano vincere dei premi per la bici, o delle magliette o gadget in generale. Sicuramente usanze molto strane per noi, abituati a parcheggiare accanto ai monumenti storici più importanti e casomai in doppia fila. Ma dobbiamo ammettere che è un tema, quello dei trasporti, sempre più importante, che ogni giorno ci porta a calcolare quanto inquinamento e polveri sottili stiamo respirando.
Fatto sta, che in circa due anni, i viaggi in bici sono aumentati del 28% e i bambini che poco prima andavano a scuola in macchina, oggi prendono la bici e si incamminano da soli o in compagnia dei loro amici, diventando autonomi molto prima e respirando, nel frattempo, aria pulita.

Di Alice Nieri

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