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A Genova adotti un anziano!

Il nuovo corso della facoltà di architettura incuriosisce e attrae studenti Adotta un anziano. No, non è uno scherzo, e non stiamo parlando di adozion

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Il nuovo corso della facoltà di architettura incuriosisce e attrae studenti

Adotta un anziano. No, non è uno scherzo, e non stiamo parlando di adozione vera, non te lo porti a casa il vecchietto. E’ semplicemente il nome di un corso, tenuto all’Università di Genova, dalla professoressa Maria Benedetta Spadolini. La docente, che occupa la cattedra di Design della facoltà di Architettura, ha ideato il suddetto corso per promuovere un incontro tra studenti e persone anziane o, per meglio dire, tra due generazioni diverse. Lo scopo? Ce lo dice direttamente lei: “Ogni studente ne osserva uno sul campo (di anziano), possibilmente in famiglia o nel circuito di vicinato, ne identifica le principali difficoltà, redige una sorta di carta d’identità funzionale sulle sue micro e macro patologie” ed alla fine del percorso crea oggetti che ritiene migliorerebbero la vita di quello e di tutti gli altri anziani.

Ad esempio, tra gli altri progetti, abbiamo osservato una zolletta di sale pre-dosato, un tablet con interfaccia universale che si trasforma in telefono e telecomando, un nuovo sistema di packaging per i medicinali, tutte invenzioni volte a facilitare la vita del signore/signora adottati. La tecnica di osservazione sul campo viene chiamata “shadowing”, continua la professoressa Spadolini, “e prevede che chi sta analizzando il comportamento di un utente lo segua osservandolo e rilevando le situazioni di difficoltà o disagio”.

Tutto questo porta ad “un cambio di mentalità necessario proprio per andare incontro alla trasformazione demografica che ci sta investendo”. Insomma, ci siamo purtroppo accorti da tempo che siamo in un paese per vecchi, ma quantomeno qualcuno lo addobba con dei comfort.

Di Giulio Rinaldi

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