Attraverso un libro cerchiamo di comprendere quali vantaggi può apportare la scuola paritaria a quella pubblica. Di Lorenzo Santucci Scuola privata o
Attraverso un libro cerchiamo di comprendere quali vantaggi può apportare la scuola paritaria a quella pubblica.
Di Lorenzo Santucci
Scuola privata o scuola pubblica. Ognuno ha la propria idea a riguardo e di conseguenza decide dove è meglio mandare il proprio figlio. Siamo sinceri, ora come ora la differenza tra le due è molto sottile: sì, certo, in una scuola pubblica non vanno pagate rette da migliaia di euro, ma a voi sembra normale che annualmente vada pagato dalle famiglie un contributo (la maggior parte delle volte obbligatorio) che permetta alla scuola di ottenere le necessità di primaria importanza e che regolarmente aumenta? E questa è solo una della tante sottigliezze che stanno portando quella che una volta veniva chiamata scuola pubblica ma che ora di pubblico ha veramente poco.
Nell’anno 2008/2009 la spesa pubblica totale è stata di 55.169.000.000 ma si potrebbe ridurre in maniera importante portandola 38.347.989.316,26. Come? Introducendo una novità all’interno del sistema scolastico quale quello del costo standard dello studente. Le conseguenze di questa manovra sono state sono state chiarite da Anna Monia Alfieri, Marco Grumo e Maria Chiara Parola all’interno del loro libro, intitolato “Il diritto di apprendere, nuove linee di investimento per un sistema integrato”. Promotori dell’idea, sponsorizzata anche dall’Europa, i tre autori danno grande importanza alla possibilità di scelta dell’ateneo per le famiglie ed alla scuola paritaria, la quale offre servizio scolastico ad un milione di studenti ricevendo dallo Stato “solo” 500 milioni. I maggiori introiti che ricevono queste realtà scolastiche provengono dalle tasse pagate dalle famiglie. Sostenitrice anch’essa del costo standard, il ministro Stefania Giannini ha scritto la prefazione del libro definendolo come “un primo passo in avanti per comprendere i metodi di allocazione delle risorse pubbliche finalizzate all’Istruzione e per impostare nella maniera più corretta possibile la libertà di scelta educativa”.
Ergo, il costo standard sugli alunni permetterebbe di ridurre le spese statali di 17 miliardi annui, stando ai dati. Da questo libro emerge, in sostanza, che la scuola paritaria, o privata che dir si voglia, è un bene per lo Stato ed è una fortuna che esista, in quanto con la sua assenza non garantirebbe il diritto allo studio per molti alunni.
Costo standard e pluralità di scelta per le famiglie: sicuramente possono essere dei fattori importanti, ma prima di farci estremi promotori di una scuola privata, cerchiamo di esserli per una scuola pubblica.
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