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Brutte notizie ragazzi: siamo penalizzati da crisi, PIL e disoccupazione

Brutte notizie ragazzi: siamo penalizzati da crisi, PIL e disoccupazione

Confindustria vede al rialzo il PIL , ma i giovani rimangono ancora penalizzati dalla crisi. Confindustria e il suo centro studi ha rilasciato le pro

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Confindustria vede al rialzo il PIL , ma i giovani rimangono ancora penalizzati dalla crisi.

Confindustria e il suo centro studi ha rilasciato le propri analisi riguardo il PIL per fine 2017 e inizio 2018.
Le stime vedono un prodotto interno lordo aumentare di 1.5% nel 2017 e di 1.3% per il 2018.

Sono stime riviste al rialzo, perché inizialmente si prevedeva un aumento rispettivamente del 1.3 % e del 1.1%.
Da tutte queste previsioni però sono escluse le ripercussioni che potrebbe avere la legge di bilancio dei prossimi mesi.
Dal centro studi commentano questo dato dicendo che nonostante la strada imboccata sia quella giusta , c’è bisogno di muoversi con prudenza per arrivare ai livelli pre crisi.

Prima della più grande recessione degli ultimi anni, il PIL era più alto di quasi 5 punti percentuali rispetto a quello odierno. Tuttavia bisogna purtroppo prendere nota del problema più grande che colpisce l’Italia, che nel frattempo cerca di risollevarsi.

Si parla della forte disoccupazione giovanile, che progressivamente produce gravi conseguenze sulla società e sull’economia italiana. Una vera e propria spina nel fianco che rallenta la crescita e ne abbassa il potenziale. Per gli economisti di Confindustria è una vera emergenza.

Nel 2016 solo il 16.6% dei giovani compresi tra i 15 e i 24 anni era occupato, contro il 45.7% dei coetanei tedeschi e il 31.2% della media dell’Eurozona. Le cose non migliorano nella fascia di età compresa tra i 25 e i 29 anni dove il tasso occupazionale arriva a quota 53.7%.

Può sembrare un dato positivo, ma non lo è, perché invece di raggiungere i competitor europei, la distanza diventa più marcata, arrivando addirittura ad una differenza di 17.1 punti percentuali.

Grande perdita per il sistema paese, che ogni anno si vede sfuggire all’estero un bel punto di PIL ( pari a 14 miliardi ), a causa di tutti quei giovani che decidono di trasferirsi lontano dal confine nazionale.

#FacceCaso

Di Gianmarco Saulli

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