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La bussola delle giovani matricole punta verso nord

Il 36,6% degli studenti del Sud Italia sceglie di intraprendere il cammino universitario al Nord. Di Ludovica Gentili Sogni, ambizioni, obiettivi, spe

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Il 36,6% degli studenti del Sud Italia sceglie di intraprendere il cammino universitario al Nord.

Di Ludovica Gentili

Sogni, ambizioni, obiettivi, speranza e buona volontà, questo è ciò si trova chiuso nelle valigie di tanti studenti del sud che con la borsa alla mano salgono su un treno e si dirigono verso il nord con la certezza di poter trovare ciò che sarà loro necessario per iniziare un cammino di studio degno delle loro aspettative.

Questi, i dati che emergono dall’anagrafe nazionale degli studenti che contano il 36,4% di matricole che tra il 2015 e il 2016 vola dal sud Italia verso gli atenei del nord. I motivi che risiedono alla base di questa scelta sono molteplici, indiscutibilmente i primi a spiccare per rilevanza risultano essere quelli relativi alla qualità dell’offerta formativa e alle opportunità lavorative maggiori una volta terminato il percorso universitario. Giocano il loro ruolo inoltre fattori esterni all’università, ma non per questo meno importanti, relativi al contesto in cui esse sono insediate o la possibilità che risulta essere maggiore di poter vincere una borsa di studio per coloro che si rivelano idonei. Questo spiegherebbe perché la mobilità degli studenti italiani procede dal sud verso nord ma non viceversa.

Queste cifre fanno emergere lo stato di crisi che lo spostamento poco omogeneo comporterebbe al Mezzogiorno, il quale subendo un indebolimento del processo di accumulazione del capitale ne esce senza dubbio più fragile. Secondo ulteriori dati emersi sarebbero il 36,6% la quota di matricole calabresi a spostarsi in altre regioni per studiare, il 35% quelle di Puglia e Abruzzo e il 26% gli studenti della Sicilia. Certo è che oggigiorno gli spostamenti sono facilitati dalla modesta funzionalità dei mezzi di trasporto che consentono di raggiungere in modo semplice e in tempo ragionevole le città prescelte motivo in più per ponderare l’idea di andar via dalla propria città natale.

Sembrano essere invece soddisfatti e appagati gli studenti del Lazio, che con una percentuale del 92,6% restano nel luogo di appartenenza senza spiccare il volo, insieme alla Lombardia (90,1%) e alla Toscana (89,2%) che notoriamente contano gli atenei più famosi di tutta Italia. La mobilità studentesca è senza dubbio un dato importante per comprendere l’andamento complessivo del sistema di istruzione, permettendo così di individuare le eventuali carenze e poter conseguentemente provvedere ad apportare migliorie che consentano ai giovani studenti di poter in un futuro scegliere di restare nella propria città senza necessariamente distaccarsi dalle proprie radici.

Di Ludovica Gentili

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