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Scegliere l’università in base al film

Scegliere l’università in base al film

Più di due terzi tra cinesi e coreani, quando decidono di andare a studiare in America, intraprendono la loro strada universitaria a seconda del film

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Più di due terzi tra cinesi e coreani, quando decidono di andare a studiare in America, intraprendono la loro strada universitaria a seconda del film che è stato girato dentro l’ateneo.

Tutti abbiamo un film che ci ha fatto innamorare, del quale vorremmo essere i protagonisti o vivere in prima persona quelle avventure. Il cinema ci ha regalato scene di ogni tipo ma quello americano è, a detta di molti, ancora un gradino sopra tutti. Sarà per la vastità di temi che tratta o per i budget che hanno a disposizione i registi, questo non lo so. Fatto sta che è il grande schermo a stelle e strisce che garantisce introiti e fama incredibili al proprio Paese. Anche per quanto riguarda le università. Cosa c’entra il cinema con queste? Andatelo a domandare agli studenti asiatici.

Secondo un sondaggio, più di due terzi di cinesi e coreani scelgono la loro università in base ad un film. Follia direte voi (ed un po’ lo penso anche io), ma questa decisione che definirei alquanto goliardica giova e non poco al business americano: ben 20 miliardi l’anno. Che ci crediate o meno è così. L’oriente è affascinato dalle università occidentali anche per questo motivo. Ma il bello della storia è che se uno va a dare un’occhiata a quali università vengono alla fine scelte, si ritrova atenei del calibro di Harvard, Berkeley e MIT. Sarebbe alquanto divertente sapere che la scelta è ricaduta lì per via del film su Mark Zuckerberg o per ispirarsi a John Forbes Nash, il matematico premio Nobel nel 1994 interpretato splendidamente da Russel Crew. Il rammarico a questo punto è non avere nessun grande film ambientato dentro un’università italiana, sarebbe stato ottimo per rimpolpare un minimo le tasche della nostra economia.

Scherzi a parte, è vero noi tutti vorremmo avere vite del genere, ma la frase “questo non è un film” andrebbe presa un po’ più seriamente. Certo, se poi si volesse ricreare una sorta di Animal Farm, io mi candido per il ruolo di John Belushi. Con molto piacere.

Di Lorenzo Santucci

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