Tempo di lettura: 2 Minuti

Dalla mafia non si scappa. Sarà lei a fuggire!

Dalla mafia non si scappa. Sarà lei a fuggire!

Parole di coraggio e speranza dal IX Convegno sulla Legalità. Gli studenti si sono uniti per progettare un futuro senza malavita. Di Giulia Pezzullo L

Gli studenti delle scuole di Torino “Alla ricerca della vita nell’Universo”
Regeni e Solesin due esempi di tenacia e volontà: il ricordo dell’Università di Firenze
Sapienza: appuntamenti da lunedì 4 a domenica 10 febbraio

Parole di coraggio e speranza dal IX Convegno sulla Legalità. Gli studenti si sono uniti per progettare un futuro senza malavita.

Di Giulia Pezzullo

La mafia è un fardello della nostra società da decenni ed è diffusa in tantissime zone d’Italia. Nella storia dello stivale sono scritti i nomi di grandi personaggi che hanno dato la propria vita per contrastare la criminalità organizzata. Se si entra in contatto con il mondo della malavita, non se ne esce più se non sotto terra o dietro le sbarre. Ed è proprio per questo che si è sentita la necessità di educare i ragazzi più giovani alla legalità e alla speranza di un futuro migliore e senza mafia.

Nelle scuole italiane, sono frequenti i progetti che promuovono la conoscenza delle leggi e della pericolosità del malaffare, tutti percorsi che coinvolgono gli studenti al fine di allontanarli dalla tentazione della mafia. Non mancano convegni, conferenze, laboratori e progetti anche a livello nazionale. Ieri, per esempio, nella scuola “Corrado Alvaro” di Petronà si è svolto il IX Convengo sulla Legalità dal nome “Qui la ‘ndrangheta non entra: voci di donne contro la criminalità”. Dietro un tavolone tipico da conferenze, cinque relatrici donne, che combattono la malavita in modo forte e deciso già da molto tempo, si sono alternate nell’esporre i temi trattati: largo spazio è stato dato alle domande e alle interazioni con gli interlocutori. Inoltre, nell’ambito del convegno viveva un progetto scolastico portato avanti da tre scuole di Cerva, Petronà e Andali che ha coinvolto quasi duecento ragazzi. Sono stati soprattutto loro, gli studenti, i protagonisti di questo dibattito: a suon di video, mostre e recite, gli studenti hanno esposto la loro visione della pericolosità della mafia e della legalità e la loro speranza di un mondo migliore lontano dalla criminalità organizzata. Come si è visto, molti ragazzi hanno menti brillanti e aperte ai cambiamenti positivi che possono dar loro una chance di crescere e migliorare sempre di più.

La preside dell’istituto comprensivo ospitante ha asserito: “Non c’è libertà, senza legalità. Ci sono confini che non si devono superare. La società nasce nella scuola, è lì che va data l’impronta educativa”. Al convegno hanno partecipato anche il parroco e il commissario prefettizio di Petronà, il sindaco di Cerva e la parlamentare Angela Napoli che ha dichiarato: “Sono felice di aver partecipato a questo convegno. Non è stata una parata. Torno a casa arricchita”. Infatti, i lavori dei ragazzi hanno scosso molto gli animi del pubblico per il loro essere forti e delicati allo stesso tempo nel trattare un tema decisamente complesso. Ospite del convegno, inoltre, Francesca Anastasio, la mamma di Dodò Gabriele, un bimbo che perse la vita nel 2009 a Crotone a causa di una sparatoria. La signora Anastasio ha pronunciato parole di forza e speranza: “Sono qui per i ragazzi che sono sinonimo di futuro. L’indifferenza non paga mai”.

Ed è proprio dalla determinazione e dal coraggio di molte persone come la mamma di Dodò, la parlamentare Napoli, i commissari della polizia, le relatrici del convegno sulla legalità che si può sconfiggere un morbo sociale quale la mafia. Ciò che non fa paura, non esiste. Questo è l’obiettivo: non avere paura ed essere consapevoli che cambiare è possibile. A piccoli passi ma tutti insieme.

Di Giulia Pezzullo

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0