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Scuole aperte anche fuori dall’orario didattico

Il progetto del ministro Giannini: chiudere le scuole sempre meno. Di Stefano Di Foggia L'obiettivo di Stefania Giannini è fare della scuola "un centr

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Il progetto del ministro Giannini: chiudere le scuole sempre meno.

Di Stefano Di Foggia

L’obiettivo di Stefania Giannini è fare della scuola “un centro che si apre agli studenti e alle loro famiglie, per essere abitata dai ragazzi e dai genitori, oltre i tempi canonici della didattica” da utilizzare anche “come misura di contrasto alla dispersione, ma anche come risposta tempestiva e concreta ai fenomeni di disagio sociale che caratterizzano alcune aree del Paese”.

Il progetto si chiama “La scuola al centro” e parte dall’idea che la periferia non sia solo una categoria geografica, ma che racchiuda in sé il dramma dell’esclusione, dell’emarginazione che può radicarsi dentro le città o ai loro margini.
In un’intervista al ‘Messaggero’ il ministro ha sottolineato che il progetto coinvolgerà scuole medie e superiori e partirà quest’estate: “se andrà bene” sarà allargato anche alla domenica.
Non luogo dove ripassare italiano e matematica durante le vacanze ma “pensiamo allo sport, a scuole di musica, teatro e vari laboratori artistici. Tutto quello che potrebbe interessare i ragazzi, farli divertire e toglierli dalla strada”.

Per questo progetto il ministero dell’Istruzione ha stanziato 10 milioni di euro immediatamente disponibili per iniziative che rendano la scuola un polo di aggregazione e attrazione, in aree periferiche e in contesti maggiormente a rischio di dispersione, nelle città di Napoli, Roma, Palermo, Milano. A settembre è previsto un ulteriore finanziamento per allargare la copertura a tutto il territorio nazionale.

La Giannini ha dichiarato: “Le periferie sono i centri del futuro, sono ricche di umanità e di energie. Spetta a noi, alla scuola, raccoglierle e farle emergere. Con questo progetto vogliamo dare ai ragazzi di quelle aree del Paese dove l’istruzione costituisce una risposta importante ed essenziale per garantire un futuro alle nuove generazioni, una scuola aperta, che appartenga a tutta la comunità, dove famiglie e studenti possano sentirsi come in una seconda casa, da frequentare non solo quando ci sono le lezioni, ma anche in orario extra scolastico. Questo già accade in moltissime realtà. Ora stanziamo risorse specifiche affinché quella scuola aperta e viva che abbiamo immaginato con la Buona Scuola possa concretizzarsi sempre più”.

Il decreto del 27 aprile prevede quindi aperture straordinarie delle scuole e iniziative dal primo luglio.
Saranno coivolti circa 700 istituti, con un budget di 15.000 euro. Nei prossimi mesi, allargando il progetto attraverso il finanziamento del PON, verranno coivolte altre 5.000 scuole in tutto il Paese. Le attività potranno essere svolte in collaborazione con enti locali, università, associazioni e cooperative.

Di Stefano Di Foggia

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