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Dadada: la password di Zuckerberg che anche un bambino avrebbe hackerato

Il gruppo hacker OurMine è riuscito ad entrare nel profilo del fondatore di Facebook, rivelando in un post quale fosse la password. Ironia scontata pe

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Il gruppo hacker OurMine è riuscito ad entrare nel profilo del fondatore di Facebook, rivelando in un post quale fosse la password. Ironia scontata per la banalità della sicurezza sull’account numero uno.

Hanno sfidato i sistemi di sicurezza dei big: Pinterest, Twitter, Instagram, Linkedin e Facebook, ma la scena se l’è presa il Lider Maximo di quest’ultima, in un certo senso ridicolizzato pubblicamente da questo collettivo Saudita di hacker.

”Hey @finkd, eri sul database di LinkedIn con la password ‘dadada’!”, si leggeva invece sul profilo Twitter del CEO di Menlo Park, dove gli autori del “furto” hanno dato in pasto agli utenti la fragilità difensiva dei socia network.
Poche ore dopo la beffa a Zuckerberg è scomparsa ogni traccia dell’hacking su Pinterest, mentre l’account Twitter del gruppo è stato sospeso. Nessuna replica al momento da parte del social tweeting, così come da Instagram. Mentre da Menlo Park arriva la smentita rispetto a quest’ultima piattaforma, come riportato da VentureBeat: ”Facebook non ha registrato alcun accesso ai sistemi né tantomeno agli account”, ha dichiarato un portavoce di Facebook.
In questa storia però, non si capisce ancora se bisogna effettivamente ridere per la fantozziana protezione di Zuckerberg o meno, perché in ogni caso, se con lui è stato così facile, quanto è realmente protetta la nostra di privacy?

Di Umberto Scifoni

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