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La barca dei giovani che salva gli immigrati

La barca dei giovani che salva gli immigrati

Alcuni ragazzi tedeschi hanno deciso di comprare una barca per salvare la vita degli immigrati. Un progetto giovane per un futuro sempre più giusto. C

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Alcuni ragazzi tedeschi hanno deciso di comprare una barca per salvare la vita degli immigrati. Un progetto giovane per un futuro sempre più giusto.

Che bella l’estate! Dopo gli esami, solo mare, spiaggia e amici. È il motivo che ci spinge ad andare fino in fondo dopo un duro anno di fatiche; il pensiero delle oasi di relax marine ci rende tutti più ansiosi di terminare ciò che abbiamo iniziato. Eppure il mare è anche un grandissimo scenario di crisi ormai mondiale, se pensi alla mole di immigrati che sfidano quotidianamente delle tratte impossibili per salvarsi la vita. Quella stessa vita che, nella maggior parte dei casi, perdono in balia delle onde del Mediterraneo a causa di naufragi o condizioni precarie.

A livello di politiche internazionali tale problema viene affrontato nei modi più disparati (a volte proprio tralasciato) provocando inevitabilmente una rete di illegalità attorno ad un vero e proprio scambio merci umane. Le associazioni umanitarie e di volontariato in generale stanno cercando di arginare il problema accogliendo chi sbarca sulle coste dei Paesi ospitanti e dando loro una sistemazione provvisoria, facendo fede alle disposizioni comunali e internazionali sull’argomento. Ma non sempre è così, non sempre tutti gli altri cittadini sono ciechi di fronte a un disagio enorme come questo: in Germania, due 20enni hanno avuto l’idea di creare una campagna fondi per comprare una barca e andare in mezzo al mare in aiuto degli immigrati.

Jakob Schoen e Lena Waldhoff, infatti, sono i fondatori dell’associazione Jugend Rettet e si sono appellati al crowdfunding per ricavare soldi per la messa in opera di una vecchia barca. Il risultato? Oltre 300mila euro per portare a termine uno splendido progetto basato sulle idee di pace e uguaglianza di ragazzo di 20/23 anni. L’imbarcazione partirà a fine giugno e sarà a largo per ben sei mesi, con un equipaggio di tutto rispetto composto di dottori, skipper, volontari e altri tipi di professionisti; tutte queste persone metteranno a disposizione le loro conoscenze per salvare la vita di persone lasciate in balia di loro stesse grazie a scialuppe, salvagenti e acqua potabile disponibile sopra la barca della salvezza. Inoltre, i ragazzi si sono messi in contatto con organizzazioni come Greenpeace per ottimizzare il risultato della spedizione.

Quando si dice che i 20enni sono tutti alcol e Ibiza, a volte è vero ma altre volte proprio no!

Di Giulia Pezzullo

 

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