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Università del Volontariato: il passaggio indispensabile per diventare volontario sociale

A Milano il volontariato si da' da fare, e le statistiche lo confermano: +400% di aspiranti volontari su tutto il territorio metropolitano. Di Silvia

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A Milano il volontariato si da’ da fare, e le statistiche lo confermano: +400% di aspiranti volontari su tutto il territorio metropolitano.

Di Silvia Carletti

Milano, città delle avanguardie per eccellenza, è anche la prima in Italia ad ospitare un Centro accademico per la formazione di operatori del volontariato.

Si chiama “Università del Volontariato” e ha raccolto moltissime iscrizioni nei pochi anni di vita dalla sua istituzione. È una bella opportunità per i giovani che vogliono avvicinarsi al mondo del Terzo Settore (quello delle organizzazioni sociali e volontarie no profit) e sentono di doversi avvalere di una formazione preparatoria prima di iniziare ad operare nell’ambiente cittadino.

Università lo è a tutti gli effetti:

gli studenti si iscrivono sostenendo un colloquio, seguono corsi e lezioni in aula o per via telematica, possono scegliere fra varie “specializzazioni” e, alla fine del loro percorso, ottengono un diploma a tutti gli effetti.

Non è ancora una realtà molto diffusa, ma sta avendo molto successo soprattutto in nord Italia, dove sull’esempio di Milano sono sorti altri centri-satellite di formazione per i volontari. Il percorso completo è articolato nell’arco di più anni e comprende tre corsi obbligatori per un totale di 30 crediti formativi, tre corsi specialistici scelti autonomamente dallo studente da 20 crediti, e uno stage di circa 20 ore per un totale di 60 crediti formativi.

Alla fine degli studi, ogni aspirante volontario dovrà presentare una tesina che raccolga contenuti ed esperienze fatte grazie all’Università negli anni di formazione. Uscendo da qui molti “diplomati” hanno dato vita ad organizzazioni e progetti sociali autonomi, due studenti hanno addirittura intrapreso una start-up sul territorio milanese e per ognuno di loro si è aperta la possibilità di lavorare e collaborare nelle grandi associazioni del Terzo Settore. Se credete che sia un’attività prettamente femminile, perché solitamente sono le ragazze ad avere lo slancio verso il mondo del volontariato, date un’occhiata ai dati riportati nell’ultimo anno:

le iscrizioni maschili sono aumentate del 14%, mentre gli aspiranti sono ben il 400% su tutto il territorio.

Come ha ribadito il Presidente dell’ente CSV (a cui fa capo l’Università) Ivan Nissoli, “questo progetto è un punto di riferimento per il mondo del volontariato, ed è evidente che si rivolge a noi una sempre più ampia fetta di persone che ha una grande fame di formazione per dare inizio al proprio impegno civico”.

Di Silvia Carletti

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