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L’Università di Cosenza è sempre più pericolosa

L’Università di Cosenza è sempre più pericolosa

Un nuovo tentativo di aggressione all'Unical, il racconto della ragazza. Di Stefano Di Foggia Sono gravi i problemi di sicurezza dell'ateneo calabrese

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Un nuovo tentativo di aggressione all’Unical, il racconto della ragazza.

Di Stefano Di Foggia

Sono gravi i problemi di sicurezza dell’ateneo calabrese, poco dopo il tramonto sembra infatti che i locali siano frequentati da maniaci sessuali e persone poco raccomandabili. Sono frequenti aggressioni, furti e danneggiamenti e più volte gli studenti hanno denunciato la situazione.

L’ultimo episodio risale al 25 giugno ed è stato raccontato da una ragazza con un post sulla pagina Facebook dell’Università.

“Ero da sola – scrive – e dovevo andare urgentemente in bagno (non ci sarei andata se non fosse stato urgente, so che è pericoloso). Entro nel bagno e mi ritrovo sola, nessun rumore che mi poteva far pensare che ci fosse qualcuno, quando esco e vado a lavarmi le mani, improvvisamente vedo uscire dalla porta dell’altro bagno un uomo sulla cinquantina con la cintura sbottonata, i pantaloni aperti e le mutande mezze abbassate. Inizialmente ho fatto finta di niente, perché con questi tipi bisogna mantenere la calma. Non lo guardavo, poi si è avvicinato a me, in quelle condizioni, chiedendomi un accendino e una sigaretta. Io gli ho detto che non fumavo ma lui ha insistito dicendo che tutti fumano.

Dopo 5 minuti d’insistenza io non sapevo cosa fare perché non mi lasciava uscire dal bagno, mi ostacolava con il fisico, usando la forza. Alla fine ho provato a correre, ma è riuscito a prendermi per lo zaino e mi ha tirato verso il bagno. Mi tirava con una forza assurda e mi ha fatto sbattere contro il muro di cemento, mi sono graffiata braccia, mani e gambe. Io cercavo di scappare ma lui continuava a tirarmi dal braccio piegandomelo, vi lascio immaginare il dolore.

Per fortuna dopo circa 10 minuti di incubo sono riuscita a scappare perché lui si è accorto dell’arrivo di due ragazzi. In conclusione posso dire che a me, a parte le ferite, contusioni varie e tanta tanta paura, è andata bene. Consiglio a voi ragazze di non andare mai sole in bagno, nemmeno per un’urgenza. Non auguro a nessuno un’esperienza simile. Attenzione, sempre”.

Un racconto agghiacciante che stupisce anche per il tono quasi rassegnato della ragazza. Non chiede maggiore sicurezza agli organi dell’ateneo ma consiglia alle sue colleghe di prendere precauzioni.
Fortunatamente, al suo posto, i rappresentanti degli studenti si sono mossi per chiedere provvedimenti e fare luce sull’accaduto. Con un’interrogazione agli organi collegiali accademici sperano di ottenere un potenziamento della vigilanza, sopratutto nelle ore serali, la messa in funzione dell’impianto di telelettura e la sua estensione nelle residenze universitarie.

Di Stefano Di Foggia

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