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No al premio per il merito in molti istituti italiani

Rifiutati dai docenti i compensi in denaro in favore di progetti a sostegno degli studenti più bisognosi. Di Ludovica Gentili Un premio per il merito,

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Rifiutati dai docenti i compensi in denaro in favore di progetti a sostegno degli studenti più bisognosi.

Di Ludovica Gentili

Un premio per il merito, un riconoscimento ad alcuni insegnanti considerati meritevoli viene rifiutato in favore del finanziamento di progetti che possano in qualche modo aiutare gli studenti, specialmente quelli con più problemi.
Questo è ciò che sta accadendo in molte scuole, dove alcuni insegnanti, scelti come quelli più idonei a ricevere un riconoscimento, hanno manifestato il loro disappunto rispetto ai metodi con cui vengono stabiliti coloro da premiare e hanno rifiutato il compenso in denaro.

Il premio prevede un corrispettivo che varia da i 200 a 1.800 euro, ma spesso non essendo chiari i criteri in base ai quali i professori vengono scelti come vincitori, si crea un conflitto e una competizione considerata nociva.

La scelta di rifiutare ha una base nobile se si pensa che il denaro verrà utilizzato per fini di sostegno e miglioramento didattico di molti studenti e la prima protesta è nata a Bologna per poi estendersi altrove, dove è stata messa al voto la disponibilità a ricevere il premio.
Anche Roma si è opposta, alcuni noti Istituti della Capitale hanno rifiutato il riconoscimento considerando la questione addirittura un’ “elemosina”, Milano, Palermo, Napoli si uniscono al pensiero votando anche essi per il “no”.
Durante l’anno tutti gli insegnanti hanno fatto il proprio dovere, alcuni si sono distinti per i progetti presentati, alcuni per segnalazione degli studenti o dei genitori, altri ancora per la scelta delle gite scolastiche e sulla base di questo pare che siano stati stabili i meriti, ma spesso chi non viene riconosciuto tra questi come lodevole rispetto agli altri, manifesta poi atteggiamenti competitivi che destabilizzano l’equilibrio creato in un intero anno didattico, e questo sistema di valutazione è stato reputato inadeguato e per questo in molti preferiscono che non venga applicato, a meno che non vengano premiati tutti o nessuno.
Ad oggi si è giunti anche alla fase del rifiuto, situazione per la quale il comitato di valutazione non vanterà un numero consistente di partecipanti poiché molti di essi hanno manifestato apertamente di volerne far parte.

Come si metteranno le cose?

Di Ludovica Gentili

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