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Bologna: i problemi sono tanti, ma in un modo o nell’altro la scuola riparte

Orario ridotto, supplenti chiamati all’ultimo minuto ed organico potenziato. A Bologna per far ripartire la scuola ce la stanno mettendo proprio tutta

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Orario ridotto, supplenti chiamati all’ultimo minuto ed organico potenziato. A Bologna per far ripartire la scuola ce la stanno mettendo proprio tutta. #FacceCaso.

A Bologna per ovviare al problema della mancanza dei docenti, l’anno scolastico parte con l’orario ridotto. In alcuni istituti si cerca di tamponare le falle con i docenti di potenziamento, in altri ancora con supplenti chiamati all’ultimo momento, oggi, in ogni caso, primo giorno di scuola per oltre 116 mila studenti, la “buona scuola” di Renzi sembra proprio non essere ancora pronta.

“Mancano 5-6 docenti alla primaria e una decina alle medie, per qualche giorno faremo orario ridotto”, spiega Marina Battistin, dirigente dell’IC 16 di vicolo Bolognetti. “Nelle due primarie ho chiesto uscenti di organizzarsi nei primi tre giorni per coprire i posti che mancano e faremo l’accoglienza, mentre alla media siamo bloccati e per questo faccio un servizio ridotto, poi vediamo di risolvere la situazione”.

All’IC 8, Saragozza, l’orario sarà regolare, ma solo grazie ai supplenti:
 “Compriamo i buchi con i supplenti in crisi dalla graduatoria devono arrivare per la primaria quattro docenti due di sostegno, mentre la secondaria orario” assicura il dirigente Stefano Mari.

“Questa situazione è generalizzata – ammette Roberto Fiorini, preside di Arabo – negli istituti che dirigo, il Mattei di San Lazzaro e il Rambaldi-Valeriani di Imola, parto con un orario ridotto facendo attività di accoglienza come consente la scuola dell’autonomia. E non è detto che l’emergenza finisca nei primi tre giorni. a causa del movimento dei docenti forse ci vorrà una settimana. Cercheremo di avere un orario concentrato su alcune discipline, quelle su cui possiamo mettere l’organico potenziato”. Insomma, i problemi sono tanti, ma in un modo o nell’altro la scuola riparte. #FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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