Da fuorisede a fuorisede, ecco tutti i nostri disagi e qualche consiglio per superare le difficoltà. CAPITOLO QUINTO: LA VITA UNIVERSITARIA Siamo arri
Da fuorisede a fuorisede, ecco tutti i nostri disagi e qualche consiglio per superare le difficoltà.
CAPITOLO QUINTO: LA VITA UNIVERSITARIA
Siamo arrivati ad uno dei capitoli più belli per un fuorisede, quello della vita di tutti i giorni che si divide tra lezioni, studio e cazzeggio. Non necessariamente l’ordine è questo, anzi è difficile che lo sia in generale: il cazzeggio è sempre al primo posto.
No, non è vero però diciamo che occupa una buona parte del nostro tempo. Prima perché è troppo presto per iniziare a studiare e poi perché ormai è tardi, lo do al prossimo appello.
Ora c’è una grande differenza, se siede fuorisede, in una città universitaria o no. Perché nel primo caso uscire sarà molto più facile e meno scomodo dato che è tutto a portata di mano, se come me siete a Roma non sarà esattamente così ma ci si arrangia, ci sono gli amici.
Ecco, gli amici. È proprio vero che gli amici incontrati all’università sono quelli che rimangono nel cuore, loro saranno la vostra famiglia. Quelli a cui vi rivolgerete per qualsiasi problema, anche non avere i soldi per mangiare. Casa vostra, se siete fortunati, diventerà casa di tutti come casa degli altri sarà la vostra.
Non vi dimenticate mai, però, gli amici di casa. E questo è un consiglio spassionato di chi, almeno il primo anno, ha fatto questo errore.
Esami. Esami. Esami. È inutile dire di studiare già da settembre, perché nessuno lo fa e tantomeno ve lo consiglierei. Semplicemente prendetevi il vostro tempo e imparate il vostro metodo. Non fatevi influenzare, siete voi a doverli dare, non gli altri.
Un’ultima cosa. Essere lontani da casa è bello. Godetevelo, godetevelo ogni giorno.
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