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La biblioteca di Cascina, è rivoluzione: niente più Moccia o Volo, solo classici

La biblioteca di Cascina, è rivoluzione: niente più Moccia o Volo, solo classici

Invertendo una tendenza che va sempre più dilagando, l’Assessore alla Cultura di Cascina decide di “rinnovare” i libri della biblioteca comunale, con

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Invertendo una tendenza che va sempre più dilagando, l’Assessore alla Cultura di Cascina decide di “rinnovare” i libri della biblioteca comunale, con i grandi classici letterari.

Rivoluzione copernicana alla biblioteca Impastato di Cascina, dove l’Assessore alla Cultura Luca Nannipieri ha deciso di far spazio ai classici della miglior letteratura, mettendo da parte i libri più commerciali che invece vanno tanto di moda e vengono letti in massa dai più giovani, inficiando il livello medio della letteratura presente nella biblioteca.

La scelta dell’Assessore è dovuta proprio ad un radicale cambiamento di direzione volto ad incoraggiare a leggere libri letterariamente e culturalmente più elevati, reso possibile da un massiccio flusso di lasciti provenienti da altre biblioteche spesso private.

Sono infatti in arrivo ben 120 volumi dell’Enciclopedia Treccani e 300 classici,

come conferma l’assessore Nannipieri: “Sono arrivati in dono alla biblioteca di Cascina, grazie al lascito del dott. Gian Gilberto Gualterotti, dopo i molti libri arrivati dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Siamo in attesa di altre già pronte donazioni e le prenderemo tutte, perché tra i nostri obiettivi c’è aumentare il quantitativo e il qualitativo della biblioteca e aumentare gli spazi di aula studio per i ragazzi e gli universitari”.
La strada per raggiungere l’obiettivo è appena iniziata, come lo stesso Assessore conferma: “A Cascina, anche con l’apporto della responsabile della biblioteca Manuela Simoncini e dei colleghi.

La direzione di marcia verrà improntata a dare alla biblioteca una connotazione di libri di spessore, come l’opera omnia di quel grande intellettuale e poeta del Novecento, nato a Navacchio, che fu Piero Bigongiari. Il fatto che i giovani leggano di più Fabio Volo che un premio Nobel, non significa avallare la tendenza che la biblioteca debba contenere i libri desiderati che stanno in classifica o sugli scaffali del supermercato.

Inoltre, sempre l’assessore invita i giovani o non farsi prendere dalle tendenze ma a scegliere libri che veramente valgono, perché solo così dalla lettura si potranno trarre elementi utili e preziosi: “Se in TV trovi Fabio Volo, in edicola trovi Fabio Volo, in libreria e al supermercato trovi scaffali pieni di Fabio Volo, non vuol dire che la biblioteca debba incentivare questa tendenza, caso mai contestarla, incentivando la lettura e la conoscenza dei libri che contano. Le donazioni che stiamo ricevendo sono improntate a scegliere e far catalogare libri, dizionari o enciclopedie importanti come la Treccani o i classici del pensiero”.

I libri a cui l’assessore si riferisce sono quelli che ci vengono massicciamente propinati, quelli della Littizzetto, Fabio Volo, Maria De Filippi, che non vanno assolutamente demonizzati ma vanno presi per quello che sono e non innalzati ad opere letterarie (cosa magari nemmeno voluta dagli stessi autori), la quale categoria è invece formata da altri libri, vere e proprie opere, in grado veramente di insegnare ed arricchire chi li legge, con tutto il diritto, se non il dovere, di formare la base fondante di una biblioteca.

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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