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Muore al Rave Party ma lo sballo continua

Muore al Rave Party ma lo sballo continua

Erano presenti migliaia di ragazzi all’evento di festa organizzato sulle rive del Ticino, provenienti da ogni dove, quando Christian Belotti, per circ

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Erano presenti migliaia di ragazzi all’evento di festa organizzato sulle rive del Ticino, provenienti da ogni dove, quando Christian Belotti, per circostanze ancora da chiarire, è stato trovato morto in acqua

Si chiamava Christian Belotti, avrebbe compiuto 21 anni a breve e, come tanti altri ragazzi, aveva preso parte ad un rave party nei pressi del Ticino.

Originario di Mapello (Bergamo) si trovava presso la frazione Sforzesca di Vigevano insieme alla ragazza e amici per passare un weekend all’insegna del divertimento, spesso oltre ogni limite come accade nei rave party.

Nella prima serata di domenica è stato trovato morto dentro le acque del Ticino a causa di un annegamento: non si sa ancora come sia potuto accadere ma le ipotesi sono due, che sia caduto accidentalmente in acqua o che si sia immerso volontariamente per rinfrescarsi.

Fatto sta che Christian Belotti non è più riuscito a tornare a terra, probabilmente a causa dei pericolosi mulinelli tipici del Ticino, fino a quando gli amici, senza vederlo tornare, si sono allarmati e hanno chiamato le autorità. Nulla da fare per il ragazzo, ritrovato morto poco dopo le 19 e 30 dai sommozzatori, intervenuti anche con un elicottero.

Oltre ad una giovane vita spezzata, ora non rimane altro che cercare di ricostruire i fatti per capire cosa sia successo veramente. Come sia stato possibile che nessuno si sia accorto di niente (o se dopo aver visto abbia girato le spalle), e verificare se il ragazzo era sotto effetto di droga o alcool.

La notizia della morte di Crhistian si è subito sparsa tra i moltissimi ragazzi che stavano partecipando al rave, che hanno deciso inizialmente di concludere la festa ed andarsene in segno di lutto. Niente affatto, perché

dopo un iniziale deflusso dei ragazzi, tanti altri, provenienti da tutto il nord Italia ma anche dall’estero, sono arrivati sul posto facendo ripartire la festa a suon di musica e sballo, ignari dell’accaduto.

Ma come è stato possibile che nessuno abbia detto niente, nemmeno gli organizzatori i quali avevano precedentemente deciso di concludere l’evento? È davvero possibile che davanti ad un fatto così triste e grave si sia deciso di continuare lo stesso, con buona pace per il rispetto, la sensibilità umana e il senso di solidarietà?

La morte, ancor di più se di un ragazzo e se avvenuta in circostanze così tragiche, merita rispetto anche a costo di andare contro i propri interessi e quelli di migliaia di persone.
Ragazzi occhio a ciò che vi succede intorno!

#FacceCaso

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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