Grazie ad alcune ricerche viene dimostrato che le parentele all'interno delle università sono in forte diminuzione. Quello che in Italia è sempre sta
Grazie ad alcune ricerche viene dimostrato che le parentele all’interno delle università sono in forte diminuzione.
Quello che in Italia è sempre stato un fenomeno frequente, negli ultimi anni si è gradualmente ridotto. Oggi parliamo del nepotismo che è la Tendenza a favorire i propri familiari nell’assegnazione di uffici e incarichi.
Secondo uno studio portato avanti da Stefano Allesina, 41 anni, da otto primavere professore al Dipartimento di Ecologia e Biologia evolutiva dell’Università di Chicago, insieme al suo collega Jacopo Grilli, ha dimostrato che dal 2005 ad oggi il numero di cognomi omonimi all’interno delle università è sempre di meno.
Alla basa dell’analisi ci sono appunto i cognomi, soprattutto per quanto riguarda la loro ripetizione. I dati raccolti vanno ad arricchire una precedente indagine risalente al 2011.
Ciò che viene fatto essenzialmente da questo gruppo di ricerca è contare il numero di cognomi che si ripetono all’interno di ogni dipartimento.
Una volta controllata la frequenza naturale delle omonimie e la concentrazione dovuta agli effetti geografici, si scopre che in alcune facoltà e regioni ci sono ancora troppe, appunto, omonimie (meno rispetto al passato) tra i professori dello stesso dipartimento. Dunque, nepotismo dilagante? Pare di si, anche se c’è un calo considerevole.
Portando avanti ulteriori test statistici, si arriva a dire che questo presunto nepotismo è dovuto specialmente all’assunzione di parenti. Queste riguardano Campania, Puglia e Sicilia per il 2015, ma negli anni precedenti erano riscontrabili anche in Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Lombardia, Toscana, Sardegna.
Inoltre emerge dall’analisi che i ricercatori italiani, a differenza di quelli di francesi e statunitensi, tendono a lavorare dove sono nati e cresciuti.
Tale studio nasce perché si voleva verificare gli effetti in Italia della tanto contestata riforma universitaria del 2010, la famosa riforma Gelmini, la quale vieta di assumere i parenti dei docenti.
Già con il passare degli anni questo fenomeno, considerato una piaga, si è ridotto costantemente, infatti i ricercatori credono che più per l’effetto stesso della norma, la diminuzione sia causa dei progressivi pensionamenti e alla riduzione delle assunzioni.
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