La cannabis continua ad essere un tema molto caldo per noi. la politica, in tutto ciò, come si sta muovendo? L'Osservatorio europeo delle droghe ha p
La cannabis continua ad essere un tema molto caldo per noi. la politica, in tutto ciò, come si sta muovendo?
L’Osservatorio europeo delle droghe ha pubblicato i dati relativi alle tossicodipendenze nel suo consueto rapporto annuale, relativo al 2015.
Per affrontare un tema così complesso, che spesso da adito a ipocrisie di ogni sorta, bisogna ” quantizzare ” il fenomeno : siamo i secondi in Europa per consumo di cannabis tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni.
Ah che scoperta inattesa dirà qualcuno di voi !
Lo è stata, invece, per i Carabinieri di Saluzzo in provincia di Torino: perquisendo l’ abitazione di tre ragazzi, infatti, hanno trovato 12 piante di cannabis coltivate dentro serre artigianali complete di impianti di irrigazione.
I giovani sono stati denunciati per coltivazione e detenzione illecita di stupefacenti, mentre un altro sequestro è avvenuto ai danni di un altro “Saluzzese”, sorpreso con 5 grammi di hashish.
La normativa vigente in Italia in materia di droghe leggere , la legge Jervolino Vassali, varata nel 1990, ha di fatto sostituito la Giovanardi-Fini.
Finalmente è tornata in voga la distinzione tra droghe leggere e pesanti e anche tra uso personale e “spaccio”.
Vige il criterio della “modica quantità” per stabilire se si tratta di uso personale o meno. Il consumo in sè e il possesso entra la quantità minima non rappresenta un reato ed infine il consumo terapeutico, pur con molte limitazioni, è consentito.
Si tratta di piccoli passi in avanti, dopo anni in cui la Fini – Giovanardi ha prodotto un circuito repressivo penale con aumento degli ingressi in carcere con un picco del 32,4 nel 2012 . Una legge sbagliata e spietata che non ha disincentivato il consumo ma ha provocato l’effetto opposto.
Il fallimento ” nudo e crudo” di queste politiche è pertanto sotto gli occhi di tutti. La stessa Direzione Nazionale Antimafia ha sottolineato la necessità di una svolta radicale sul tema, orientata ad una depenalizzazione o legalizzazione delle droghe leggere, per sottrarre consistenti fette di mercato alla criminalità organizzata.
Credo che la legalizzazione e non la liberalizzazione sia una strada percorribile anche nel nostro Paese. Due termini simili ma con visioni diametralmente opposte. Con il primo è lo Stato che gestisce la produzione e il consumo di droghe leggere creando un tessuto di diritti e doveri, il secondo riconosce la piena libertà di commercio senza alcun vincolo legislativo, disinteressandosi del problema.
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