Insieme a tante altre realtà italiane ed europee, anche l’università sarda parteciperà alla “ Notte Europea dei Ricercatori ”, nell’ambito della “Sett
Insieme a tante altre realtà italiane ed europee, anche l’università sarda parteciperà alla “ Notte Europea dei Ricercatori ”, nell’ambito della “Settimana della Scienza”, per sottolineare l’importanza che la ricerca ha assunto nella nostra epoca.
Per celebrare la ricerca, e i ricercatori, la Commissione Europea promuove da anni la “ Notte Europea dei ricercatori ”, l’evento, che si terrà il prossimo 29 settembre, dedicato alla ricerca più importante in Europa, con la partecipazione di ben 22 città in Italia e 300 in tutta Europa.
Anche l’Università di Cagliari partecipa attivamente, inserendo la “Notte dei Ricercatori” all’interno della “Settimana della Scienza”, coordinata da Frascati Scienza insieme alla Regione Lazio, Comune di Frascati, Asi, Cineca, Crea, Esa-Esrin, Garr, Inaf, Infn, Ingv, Ispra, Iss, “Sapienza” Università di Roma, Sardegna Ricerche, Università di Cassino, Lumsa di Roma e Palermo, Parma, Roma “Tor Vergata”, Roma Tre, Sassari, Tuscia, Astronomitaly, Associazione Tuscolana di astronomia, Explora, G.Eco, Ludis, Osservatorio astronomico di Gorga (RM), Fondazione Gal Hassin di Isnello (PA), Sotacarbo.
“Crediamo fortemente nella qualità della formazione avanzata e della didattica per rafforzare la nostra missione in ambito scientifico” – sottolinea Micaela Morelli, pro Rettore alla ricerca scientifica dell’università sarda.
“Siamo fortemente convinti che la qualità della formazione avanzata e della didattica sia indispensabile per divulgare la nostra missione. La ricerca, i ricercatori, l’insieme delle attività costituiscono – continua – una delle chiavi dello sviluppo e dell’accreditamento per la nostra Università, per il territorio, per il tessuto produttivo, per il futuro dei nostri studenti”.
Obiettivo dell’evento è, oltre che celebrare la ricerca, avvicinare sempre più questa realtà importantissima, che sentiamo spesso lontana, al mondo di tutti i giorni, ai cittadini normali, per renderli edotti del ruolo fondante che i risultati della ricerca hanno nel nostro quotidiano.
“La manifestazione è ormai un appuntamento fisso. Il suo effetto positivo è così potente che nell’ottica della futura call per il 2018/19 si pensa a una durata più lunga dell’evento (fino al sabato sera) nonché a un aumento del bilancio globale dedicato all’azione” – racconta Colette Renier, coordinatrice della European Researchers Night presso la Commissione europea.
Anche senza partecipare concretamente alla “ Notte Europea dei ricercatori ”, siamo chiamati a guardare con occhi diversi ciò che ci circonda, per renderci conto di quanto lavoro, quante ore e finanziamenti ci sono dietro a cose che diamo ormai per scontate.
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