Vediamo come stanno andando le cose e quali saranno i piani futuri. Lo sciopero docenti del mondo universitario indetto a fine giugno, ha coinvolto p
Vediamo come stanno andando le cose e quali saranno i piani futuri.
Lo sciopero docenti del mondo universitario indetto a fine giugno, ha coinvolto più di 8142 professori, 2700 in più rispetto ai 5444 che inizialmente avevano aderito all’appello di proclamazione.
La protesta secondo il movimento ha avuto un grande successo , grazie alle numerose adesioni.
I professori e gli addetti allo sciopero fanno sapere che questo è il momento di continuare e di non mollare le idee cardine.
Ci sono molte proposte in ballo tra cui
- il blocco degli scatti di anzianità dei docenti,
- la richiesta di un piano organico di assunzioni e di finanziamenti alla ricerca
- le associazioni e il potenziamento al diritto allo studio, per permettere a molti più giovani idonei di ricevere la borsa di studio.
I professori hanno elencato i loro motivi dello sciopero, dando principalmente la colpa alle cosiddette sperequazioni nel trattamento retributivo, ma anche perché dopo 10 anni di azione e 3 di richieste , non è stato ottenuto nulla. Molti studenti nei vari atenei sparsi per il territorio, insieme ai docenti hanno convocato assemblee per discutere insieme di tutte le ragioni che hanno portato a questo sciopero e per pianificare i passi futuri da compiere.
Dalle associazioni dicono che la didattica ne sta uscendo sempre più sconfitta, sia a causa di tutti quei corsi che servono solo per cumulare CFU, sia perché molti docenti non sono di ruolo ma semplici precari. Ciò purtroppo influisce drasticamente sulla qualità dell’insegnamento e, quindi, su noi studenti.
La commissione di garanzia degli scioperi ha dichiarato legittimo quello proclamato dai Docenti , fino al 31 ottobre 2017, in quanto conforme ai principi e alle regole generali dettate dalla legge n.146 del 1990 e successive modifiche.
Per evitare al minimo i disagi sono stati garantiti agli studenti almeno un appello per questa sessione.
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