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In Kenya hanno esagerato: spari nel campus, tanta paura e studenti feriti.

In Kenya hanno esagerato: spari nel campus, tanta paura e studenti feriti.

Attimi di paura in Kenya, comando armato attacca un autobus dell'Università. Studenti feriti. Abbiamo paura e non ne possiamo più. Non possiamo più v

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Attimi di paura in Kenya, comando armato attacca un autobus dell’Università. Studenti feriti.

Abbiamo paura e non ne possiamo più. Non possiamo più vivere nel panico, nel terrore di uscire di casa per andare all’Università e di non tornare più indietro.

Quel terrore lo hanno provato gli studenti del campus della Technical University di Mombasa in Kenya, dove alcuni uomini armati hanno preso di mira degli autobus su cui c’erano allievi e membri del personale universitario.

Stando ai primi accertamenti sarebbero due le vittime dell’attacco (due donne, impiegate dell’Università), ma sono decisamente di più i feriti e molti di loro sono giovani studenti come noi.

Un testimone ha raccontato alla Reuters di averne visti alcuni coperti di sangue.

Purtroppo non si tratta di un episodio isolato in Kenya. Due anni fa un comando armato del gruppo terroristico di al Shaabab fece irruzione nel campus dell’Università di Garissa ed allora gli studenti uccisi furono 148.

Si ipotizza che anche questo attacco sia stato compiuto da al Shaabab e alla base potrebbero esserci motivazioni politiche. Il Paese, infatti, è in fermento per le elezioni presidenziali, dopo l’annullamento della rielezione di Uhuru Kenyatta a causa di irregolarità e brogli.

Questo naturalmente non giustificherebbe la strage, anzi confermerebbe il fatto che a provocarla non sono stati uomini, ma animali, codardi oltretutto. D’altronde non potrebbero essere definiti diversamente dal momento che hanno deciso di accanirsi con chi non c’entra niente, con degli innocenti la cui unica “colpa” è stata quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Per quanto ci riguarda, non ci interessa poi più di tanto capire chi è stato, la nostra opinione su di loro non cambierebbe comunque. Quello che vogliamo fare è consolare e incoraggiare i ragazzi che si trovavano lì, studenti come noi, con un sogno, come noi: quello di poter costruire un futuro migliore del presente in cui ci hanno costretto a vivere.

#FacceCaso

Di Gabriele Scaglione

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