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La Commissione Europea da l’OK ai finanziamenti alle scuole private

La Commissione Europea da l’OK ai finanziamenti alle scuole private

La Commissione Europea ha dato il via libera a quella parte della Legge di Bilancio 2017 che destina i finanziamenti Ue anche alle scuole paritarie. I

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La Commissione Europea ha dato il via libera a quella parte della Legge di Bilancio 2017 che destina i finanziamenti Ue anche alle scuole paritarie. I Sindacati annunciano battaglia.

Il governo  farebbe meglio a pensare alle sue scuole e non a quelle degli altri. Ogni euro sottratto alle scuole statali è un modo per renderle più deboli…“.

Con queste parole Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, critica la decisione della Commissione Europea di allargare i suoi finanziamenti alle scuole paritarie italiane.
La Commissione Europea ha, infatti, dato il suo assenso alla piena attuazione della Legge di Bilancio 2017, che guarda a “tutte le istituzioni scolastiche che costituiscono il sistema nazionale di istruzione“. Chiaramente anche quelle “private”.

Così anche le scuole paritarie potranno accedere al programma operativo nazionale per il miglioramento delle competenze e degli ambienti di apprendimento (PON), finanziato dall’Unione Europea.

Sino ad ora era proprio la nostra legge che non consentiva tale possibilità, limitando i finanziamenti alle sole scuole pubbliche.

La svolta della Commissione Europea a favore delle scuole paritarie riaccende l’eterna diatriba che vede schierarsi da una parte i sostenitori dell’istruzione pubblica e, dall’altra, chi vuole impartire ai propri figli un modello alternativo, seppur anche solo per la salubrità e sicurezza degli ambienti.

Sempre Pino Turi ha attaccato duramente l’apertura della Commissione Europea ai finanziamenti delle scuole paritarie, le quali, a suo parere, non dovrebbero essere aiutate a scapito di quelle pubbliche.

Le scuole paritarie sono come un taxi, svolgono un servizio pubblico ma perseguono utilità private, economiche. I fondi Pon dovrebbero servire per risolvere squilibri territoriali, strutturali , sociali, dovrebbero avere finalità generali. Assegnarli alla scuola paritaria significa sostenere scuole di tendenza, scuole che non perseguono la realizzazione di un bene collettivo. Continueremo, insieme ai sindacati europei dell’educazione, ad opporci a questo sistema surrettizio di finanziamento delle scuole paritarie“.

E voi cosa ne pensate, è giusto? Quale è la vostra esperienza nella scuola pubblica o in quella paritaria? Ha fatto bene la Commissione Europea?

#Faccecaso

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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