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Giulia Blandino: l’Italian Traditional Actress che vuole prendersi gli States

Giulia Blandino: l’Italian Traditional Actress che vuole prendersi gli States

Ha studiato a Roma e poi si è trasferita negli Stati Uniti per inseguire il sogno di diventare attrice e regista. Vuoi un altro esempio di uno studen

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Ha studiato a Roma e poi si è trasferita negli Stati Uniti per inseguire il sogno di diventare attrice e regista.

Vuoi un altro esempio di uno studente che saluta l’Italia per abbracciare il suo sogno? Guarda, in realtà più che un solo esempio potrei fartene a centinaia. Però la storia di Giulia Blandino è una di quelle che possono farti dire “ok, parto anche io”. 
Ci ho fatto anche due chiacchiere, ecco cosa ho scoperto su di lei.

Nata a Roma, deve la sua ricca cultura artistica ad una serie di esperienze che si porta dietro da tutta la vita. Sceglie di intraprendere la sua strada da attrice dopo la fine gli studi al liceo classico, iniziando il programma di due anni alla “Roma Film Academy”. Questa esperienza è, di fatto, la prova che quella è la strada giusta per lei e la porta alla decisione di fare un ulteriore passo, un passo grande come l’oceano Atlantico: si trasferisce a Los Angeles. Dopo altri due anni di studi alla “Art of Acting studio – Stella Adler”, entra a far parte del “Elysium Conservatory Theater”, e prende parte ai due spettacoli di successo della passata stagione. Ad oggi Giulia non vede l’ora di vedere cosa la nuova stagione nella compagnia, e più in generale il suo futuro a Los Angeles, ha in serbo per lei.

Ok, ora la conosciamo. Mi sembra giusto parlare dei suoi primi lavori. Anzi, lascio che sia lei a parlarne dalla nostra chiacchierata.

Il “One woman show” era un pezzo originale di una mia amica che ha fatto alla fine del secondo anno di scuola, ma poi ha deciso di rimetterlo in scena al di fuori e mi ha chiesto di dirigerlo perchè le era piaciuto particolarmente il mio solo show.

Lo ha portato in scena più volte, l’ultima quest’estate, a New York.  “Niente di speciale” è la traduzione letterale. Era uno show su Edie Sedgwick, Andy Warhol e la Factory. Tutto raccontato da Edie.

I social awareness video, soprattutto “IF A TREE”, sono i miei bimbi.
Quest’ultimo è in supporto del movimento Black Lives Matter. Gioca con il famoso detto “Se un albero cade in una foresta e nessuno lo sente, fa rumore?”. Eccotelo.
“MPORTANT” faceva il verso al video fatto da attori famosi che invitano ad andare a votare (e possibilmente non per trump). Mi è stato commissionato dal direttore artistico della mia scuola.
–  Dark of the Moon. Howard Richardson = non esiste nessuna traduzione del testo in italiano, o per lo meno io non l’ho trovata. Letteralmente: Il lato oscuro della luna

The rise and fall of Dracula = un pezzo originale, nessuna traduzione. Letteralmente: L’ascesa e la caduta di Dracula. Fichissimo tra l’altro, un immersive sow, con Dracula che era una donna ed era stata trasformata per la prima volta nell’antica Grecia. L’abbiamo portato al Fringe Festival di Los Angeles. Un festival sul teatro. E ha vinto un “Encore Award”, quindi lo abbiamo fatto per un’altra settimana. Si dovrebbe rimetterlo su per Halloween…

Giulietta e Romeo. Shakespeare.

Il Caso del cane ucciso a mezzanotte. Mark Huddon.

Sogno di una notte di mezza estate. Shakespeare.

Solo Show su Giovanna D’arco. È lo show di cui parlavo prima. È stato uno show di mezz’ora. Scritto, Ideato e messo in scena da me. Il mio bimbo più grande. Uno show sul seguire la proprio morale e ciò in cui si crede, mostrando gli ultimi giorni di vita di Giovanna D’Arco in contrapposizione con la decisione di un artista moderno sul come dipingerla.

Sala da pranzo. A. R. Gurney

Peccato che per vivere i propri sogni spesso siamo costretti ad andare via dall’Italia. D’altra parte, è anche questo il bello della vita: andare e non fermarsi…no?

#FacceCaso

Di _Riccardo Zianna_

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