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Stop alle preghiere in classe, i genitori “laici” portano la Costituzione.

Stop alle preghiere in classe, i genitori “laici” portano la Costituzione.

Manifestazione davanti alla scuola elementare con un gruppo di genitori con la Costituzione in mano, mentre un deputato leghista ha portato una statua

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Manifestazione davanti alla scuola elementare con un gruppo di genitori con la Costituzione in mano, mentre un deputato leghista ha portato una statua della Madonna rimossa dal preside.

La Costituzione da una parte e la statua della Madonna dall’altra. Lo stop alle preghiere in classe deciso dal preside di una scuola di Palermo, di cui vi avevamo parlato nei giorni scorsi, ha fatto molto rumore. Con il segretario della Lega Alessandro Pagano, che nei giorni scorsi ha addirittura minacciato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda. Questa mattina, dopo aver consegnato al preside una statua della Madonna, ha deciso un po’ a sorpresa di ritornare sui suoi passi.

” Sono qui come rappresentante delle istituzioni ha affermato non portò con me nessun simbolo di partito ma di pace quale è la Vergine Maria. Sono qui per rispondere con serenità a un atto che non ritengo rispettoso dell’articolo 3 della Costituzione, ovvero quello che difende la libertà del proprio intimo di poter professare una fede. Una scuola moderna deve concordare con i genitori il percorso didattico più opportuno”.

Lo stesso segretario ha voluto sottolineare di aver ricevuto rassicurazioni dal preside su un’eventuale rivisitazione della circolare. Per questo motivo, ha scelto di ritirare l’interrogazione parlamentare.
Fuori dall’istituto, le voci dei genitori sono sembrate tutto altro che un coro unitario. C’è chi ha applaudito alle parole di Pagano, rivendicando il diritto a scegliere un’educazione cattolica per i figli. Alcuni genitori invece si sono sentiti strumentalizzati dalla politicizzazione dell’episodio.

C’è perfino chi si è presentato con la Costituzione in mano protestando criticando chi aveva attaccato il preside.

“Sono venuto con un gruppo di amici preoccupati per quanto è avvenuto e ho portato l’unico simbolo laico che può essere esposto nella scuola pubblica. Il preside non ha fatto un atto dovuto per evitare discriminazioni nei confronti dei bambini che non sono di religione cattolica,” ha affermato Giorgio Maone di Uaar(Unione Atei e Agnostici Razionalisti).

Insomma la vicenda sembra tutt’altro che chiusa.

#FacceCaso

Di Luca Pennacchia

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