Tempo di lettura: 2 Minuti

Buon compleanno I Have a Trip: da due anni girando il mondo. La seconda intervista di FacceCaso

Buon compleanno I Have a Trip: da due anni girando il mondo. La seconda intervista di FacceCaso

Vi ricordate di I Have a Trip? Sì, Eric il ragazzo che ha lasciato tutto per girare il mondo?! Beh, oggi compie due anni di viaggio e noi lo intervist

La prima casa dello studente che galleggia si trova a Copenhagen
Più che drive-in: a Parigi i film li vedi direttamente sull’acqua!
Venezia: Ca’ Foscari dopo l’alluvione. La testimonianza di una studentessa

Vi ricordate di I Have a Trip? Sì, Eric il ragazzo che ha lasciato tutto per girare il mondo?! Beh, oggi compie due anni di viaggio e noi lo intervistiamo per la seconda volta!

È del 3 marzo 2018 la prima intervista a Eric di I Have a Trip apparsa sul sito di FacceCaso. Io da qualche tempo seguivo il viaggio di Eric tramite le sue stories su Instagram e poi l’ho contattato per intervistarlo. Oggi, un anno e mezzo dopo, torno a fargli delle domande per festeggiare il suo secondo “compleanno di viaggio”.

Lago dei lotus in Tailandia

Dopo un anno e mezzo di viaggi per il mondo sicuramente sono cambiate tantissime cose. Per questo ho deciso di riprendere alcune delle domande della prima intervista e rivolgerle ad Eric una seconda volta! Vediamo cos’è cambiato:

Ciao Eric, durante la prima intervista ti trovavi in Tagikistan, dove sei adesso?

“Mi trovo in Sud Corea, precisamente a Busan nel sud est del Paese. Possiamo chiamarla “la Rimini della Corea”. Busan è il luogo più gettonato per le vacanze estive, è molto simile ai nostri posti di mare, come Jesolo per intenderci, ci sono negozietti e ristoranti per tutti i gusti. In realtà il posto di mare più chic della Corea è l’Isola di Jeju, la chiamano “la Capri della Corea” (io dubito, ma ok) e tutti sono innamorati di quell’isola. Andrò lì tra un paio di settimane.”

Quando tornerai?

“Aah, questo me lo chiedono sempre in tanti. Il ritorno ancora non ce l’ho in programma. L’idea è sempre quella di voler chiudere il cerchio e quindi finire il giro dei continenti. Penso mi serviranno altri due anni almeno. Però queste sono previsioni talmente alla lunga che nel mentre potrebbe succedere di tutto: potrei stancarmi prima o, per la gioia di mia madre, sposarmi!

Come ti mantieni?

“Allora inizialmente, come ti dicevo l’altra volta, avevo un budget costituito da il tfr e dalle altre cose che avevo venduto prima della partenza. Siccome ormai questi soldi stanno per finire nei prossimi mesi dovrò fermarmi a lavorare per poter affrontare i futuri viaggi. A partire da novembre trascorrerò 5 mesi in Tailandia per lavorare con uno stipendio.”

A marzo 2018 avevi un B1 di inglese, sei riuscito a migliorarlo?

, soprattutto l’accento: praticamente nessuno riesce a capire che sono italiano dal mio accento. Nel frattempo, quando mi sono fermato per circa due mesi in Cina, ho fatto un corso online di inglese e ho ottenuto il certificato per insegnare inglese all’estero.”

La situazione più difficile?

In Myanmar mi è successa una cosa stranissima. Praticamente dovevo affrontare un trekking molto famoso della durata di tre giorni, di solito si va insieme a una guida perché non è un percorso molto facile ma io ho deciso di andare da solo affidandomi al navigatore del mio cellulare. Per rendere le cose un po’ più semplici, inizialmente, ho provato a farmi spedire uno dei miei due zaini – quello più grande – direttamente a destinazione, ma siccome risultava troppo costoso ho rinunciato. Quindi sono partito con entrambi gli zaini, per un totale di 25 kg sulle spalle. Risultato? Non potevo portarmi troppe vivande e così ho ridotto al minimo le scorte di cibo e acqua per poi fare rifornimento al primo villaggio.

Dopo circa 4 ore avevo finito le mie scorte, e come se non bastasse ad un certo punto ha iniziato a diluviare. Ero veramente stanco, con i crampi ai polpacci dovuti alla disidratazione. La pioggia così forte mi ha anche bagnato tutto il cellulare e non riuscivo più a visualizzare le mappe. Ero in mezzo a un bosco, da solo, senza né cibo né acqua e non sapevo dove andare. I crampi per la mancanza d’acqua erano terribili e così ho iniziato a bere la pioggia, non sapevo come fare…

Non ero disperato, ma quasi. Avrei potuto disperarmi e mettermi a piangere ma ho deciso di iniziare a meditare. Proprio mentre meditavo, arriva un cane, un bastardino. Si mette vicino a me e inizia a piangere e io lo guardo e gli faccio “ma che cavolo piangi?! Non vedi che siamo nella stessa situazione?”. Lo copro con la mia cerata e aspettiamo lì insieme. Dopo un po’ quando smette di piovere lui si alza e inizia a camminare, dopo qualche metro si ferma e mi guarda. Rifà la stessa mossa qualche volta, come se mi volesse con lui, quindi decido di seguirlo. Dopo altre 6 ore di camminata insieme al cane arriviamo al villaggio: il cane mi aveva portato al villaggio. Probabilmente senza di lui non ci sarei mai arrivato.

Quel giorno ho camminato 14 ore e ho fatto 41 km con 25 kg sulle spalle. Quella è stata la giornata più dura di tutto il mio viaggio.”

Situazione più stana?

“Quando ho posato per un fotografo coreano a Seul per una locandina per la giornata dell’indipendenza dal Giappone. Gli serviva un viso western e siccome mi conosceva mi ha proposto questa cosa.”

Situazione più soddisfacente?

Tramite i social e tutti voi che mi seguite nel giro di una settimana sono riuscito a raccogliere 2500 dollari da destinare alla scuola cambogiana dove ho insegnato inglese per due mesi. 2000 dollari li ho trasferiti direttamente alla scuola tramite PayPal, mentre con gli altri 500 ho fatto fare 120 bottiglie di alluminio, una per ogni bambino della scuola, con sopra il logo di I Have a Trip. In questo modo i bambini giocando a scuola possono bere acqua, cosa che lì non fanno mai perché bevono sempre cose dolci o caffè, quindi tramite una ditta locale abbiamo fatto mettere anche i dispencer nella scuola. Questa è stata una gran bella cosa che solo attraverso i social abbiamo potuto fare.”

Sfatami un altro pregiudizio!

“La Cina non è sporca ed è una figata di Paese, non è “terzo mondo” come pensiamo noi. È il paese più tecnologico tra tutti quelli che ho visitato ed è super sicura. I trasporti sono una figata assurda e funzionano benissimo. È un piacere viaggiare in Cina.”

Al confine tra Vietnam e Cina

Consiglia ai giovani lettori e lettrici di FacceCaso una meta divertente ed economica!

Myanmar, e Sri Lanka. Due mete di mare entrambe economiche con alloggi a pochi soldi e cibo buonissimo. Persone eccezionali in entrambi i paesi!

In Myanmar c’è più da vedere a livello di templi e pagode, mentre in Sri Lanka consiglio la costa est per il mare stupendo dove poter fare surf (sia principianti che non).”

Il tuo posto preferito?

“In generale direi Cina. Sì, ci tornerei ogni giorno.  C’è moltissimo da fare e da scoprire. Anche il Nepal, ma lì non ci vivrei.”

Shanghai

Dopo due anni di viaggio hai sempre lo stesso entusiasmo del primo giorno? Non hai mai pensato di tornare a casa?

“Sì, l’entusiasmo è sempre quello. Ciò che è cambiato è il mio modo di viaggiare, ora cerco di fare una vita normale durante le giornate. Se non mi va di andare in giro rimango in ostello tutto il giorno a chiacchierare con le persone. Insomma, sono più rilassato e non ho più la fretta di prima. Avere il tempo da trascorrere con le persone è una figata assurda.

L’unica volta che ho pensato di tornare a casa è stato in India quando sono stato male e non riuscivo a guarire. Sono stato male per circa tre settimane e penso che se fossi stato peggio forse sarei tornato a casa, o forse sarei andato a Bangkok. Mi dispiacerebbe molto tornare a casa senza finire il giro.”

Le tue prossime tappe?

Giappone, ho un trekking prenotato sul monte Fuji proprio prima che chiuda per la stagione invernale. Dopo andrò a Taiwan e poi in Tailandia dove mi fermerò 5 mesi per lavorare nell’isola di Koh Kood

Se le storie di Eric vi incuriosiscono e appassionano ho una buona notizia per voi! I Have a Trip e FacceCaso si danno un appuntamento mensile per aggiornamenti e curiosità sull’avventura di Eric. Potete già iniziare a scriverci qui sotto nei commenti le domande che volete fargli!

Per tutto il resto vi consiglio vivamente seguire I Have a Trip su Instagram (@Ihaveatrip) per rimanere sempre aggiornati sulle sue avventure. Qui il link al blog.

#FacceCaso

Di Chiara Zane

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0