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Condannata Shima: una cantante islamica e la libertà delle donne musulmane

Condannata Shima: una cantante islamica e la libertà delle donne musulmane

Sembrava che negli ultimi tempi le donne musulmane avessero acquisito maggiore considerazione all'interno di una cultura, quella islamica, prettamente

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Sembrava che negli ultimi tempi le donne musulmane avessero acquisito maggiore considerazione all’interno di una cultura, quella islamica, prettamente maschilista: la condanna della cantante egiziana Shima ci dice che non è proprio così.

Shima, una giovane cantante di 21 anni, emergente in Egitto, è stata condannata dal tribunale del Cairo per aver accompagnato una sua canzone con un video troppo spinto per i canoni islamici. Shima e il regista del video sono stati condannati in primo grado a 2 anni di reclusione e al pagamento di una somma pari a 480 Euro.

Il video in questione mostra la giovane Shima imitare ciò che fanno le sue colleghe occidentali ormai da anni. Sicuramente vi sono allusioni alla femminilità e al sesso ma niente di sconvolgente, niente di eccessivamente esplicito o pornografico. Almeno per noi.

L’Islam, una religione-legge che limita la libertà delle donne

Eppure Shima è stata condannata da un tribunale che segue una cultura religiosa che è pure legge dello stato. Una cultura che interpreta spesso alla lettera le parole del Corano e alle volte le interpreta addirittura in maniera estremista, travisandone il significato.

Quella stessa cultura, l’Islam (bisognerebbe poi parlare di cosa vuol dire moderato o meno) che pochi mesi fa in Arabia Saudita ha aperto alle donne al volante, una grande conquista per la loro autonomia. Comunque molti anni dopo rispetto a quanto è avvenuto da noi.

Shima, invece, è stata condannata lo stesso. Un video in cui si mostra mangiando una banana e tirare giù una spallina è forse troppo. Le donne islamiche dovrebbero tenere il velo e vivere nella sudditanza del padre, fratello o marito.

Fortunatamente Shima si è ribellata alla propria cultura, pagando il gesto coraggioso sulla propria pelle.
Mi scuso con tutte le persone che hanno visto il video e sono rimaste turbate” – ha però dichiarato in un post su Facebook. “Non immaginavo tutto questo sarebbe successo e che sarei stata oggetto di forti attacchi da tutti“.

Il segno che tanto c’è ancora da fare per le donne islamiche affinché siano veramente libere, anche nella propria femminilità.

#FacceCaso

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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