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Università, addio a finanziamenti per professori associati e ricercatori!

Università, addio a finanziamenti per professori associati e ricercatori!

Il "pastrocchio" del bando cancella i soldi destinati a ricercatori e professori associati. L'obiettivo doveva essere aiutare la tanto bistratta rice

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Il “pastrocchio” del bando cancella i soldi destinati a ricercatori e professori associati.

L’obiettivo doveva essere aiutare la tanto bistratta ricerca di base, ma qualcosa è andato storto. I 45 milioni per 15mila finanziamenti a ricercatori e professori associati si sono drasticamente ridotti. Un anno dopo, le borse di studio sono diventate appena 9 mila. Soldi spariti nel nulla e promesse non mantenute. Una riduzione del 35% a causa di un bando scritto male, rendendo impossibile l’assegnazione delle borse previste. Il provvedimento infatti, prevedeva una quota massima di assegnatari a prescindere del numero effettivo di partecipanti. In questo modo, solo una percentuale pari al 75% dei ricercatori e al 25% dei professori candidati avrebbe avuto diritto ai finanziamenti.

Un tetto troppo rigido specialmente il secondo, che si è di fatto trasformato in un autogol per il governo. Nell’annuncio pubblicato dall’Anvur, le domande sono state poco più di 17 mila e i vincitori previsti dovevano essere 15mila. In realtà gli assegnatari sono solamente 9 mila, con il risultato che gli esclusi sono molto di più di quanto preventivato. E il numero dei non beneficiari dei finanziamenti poteva essere molto di più, considerato che quelli che sono arrivati a pari merito in graduatoria hanno superato leggermente le soglie del 75% e 25%( sono state infatti 77,8% e 28,7%).

Una misura che il governo Gentiloni aveva pensato per rilanciare concretamente gli atenei, andati incontro negli ultimi anni a consistenti tagli ai loro fondi. Un progetto che ci ha messo un po’per decollare, e che dodici mesi dopo, si è rivelato un clamoroso insuccesso. Con il risultato che dei 45 milioni di euro previsti, soltanto 28,4 verranno usati per la ricerca nei prossimi mesi. L’unica magra consolazione è che gli altri 16,6 milioni non andranno persi del tutto.

Come previsto da un decreto ministeriale emanato dal Miur, andranno a rimpinguare le casse del fondo di finanziamento ordinario delle università italiane. Quanto al “pasticcio” del bando ci auguriamo che venga presto risolto. Siamo stanchi infatti, di una politica che agisce in modo superficiale e inconcludente.

#FacceCaso

Di Luca Pennacchia

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