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Firenze e la tassa che non c’è più: via l’IVA sugli assorbenti

Firenze e la tassa che non c’è più: via l’IVA sugli assorbenti

Già chiacchierata quest’inverno, la famosa tampon tax si vede ancora sotto i riflettori. Firenze prende infatti l’iniziativa e toglie l’IVA sugli asso

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Già chiacchierata quest’inverno, la famosa tampon tax si vede ancora sotto i riflettori. Firenze prende infatti l’iniziativa e toglie l’IVA sugli assorbenti

Dopo la decisione simbolica di Coop di non tassare per una settimana i prodotti sanitari femminili come beni di lusso, è il turno di Firenze. Nel comune della città, l’esponente del PD Laura Sparavigna si è battuta ostinatamente per far approvare tale riduzione per gli assorbenti. La mozione è stata votata all’unanimità e sarà in vigore fino a marzo 2022. Per tale data, Maria Vannuzzi, direttrice retail AFAM Spa, si aspetta infatti un provvedimento nazionale.

Nelle 21 farmacie comunali di Firenze sarà possibile trovare assorbenti tassati al 4% (tetto minimo nazionale) anziché al ‘canonico’ 22%. Se l’assurdità di una differenza così marcata dell’Imposta sul Valore Aggiunto non vi è chiara, basta pensare al cioccolato: tassato al 10%. O al tabacco, sempre al 10%. Quindi, secondo lo stato italiano, questi prodotti meritano un’aliquota ridotta, ma beni indispensabili per l’igiene e la salute femminile no.

Il dibattito sull’ingiustizia di una tassazione così alta su quelli che dovrebbero essere considerati beni di prima necessità non è nuovo. Ma mentre il Parlamento italiano si è dimostrato sordo alle richieste di migliaia di donne, paesi come Francia e Olanda hanno abbassato le imposte, rispettivamente, al 5.5% e 6%. Altre nazioni (Canada e Australia, per menzionarne un paio) hanno proprio eliminato i guadagni dello stato su queste spese.

Svariate petizioni sono state portate avanti e se n’è già parlato in Parlamento, dove sono state effettivamente ridotte le imposte al 5% per assorbenti compostabili e lavabili. Ora manca solo l’ultimo passo per tassare allo stesso modo tutti i dispositivi igienico sanitari femminili. Solo così ogni donna avrà la libertà di scegliere il prodotto con il quale si trova più a proprio agio, senza essere penalizzata ingiustamente.

#FacceCaso

Di Lucia Lazzarini

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