“C’è di tutto, si è scatenata la lotteria del posto fisso. Ma non ci saranno poi tanti posti a disposizione”. #FacceCaso. È guerra tra docenti per un
“C’è di tutto, si è scatenata la lotteria del posto fisso. Ma non ci saranno poi tanti posti a disposizione”. #FacceCaso.
È guerra tra docenti per un posto fisso alle medie e alle superiori. Tante, troppe, sono state le domande arrivate all’Ateneo di Bologna per iscriversi ai corsi in vista del concorso .
Quando arriverà il bando occorrerà essere pronti: per accedere al concorso ci vuole la laurea con alcuni esami specifici in antropologia, pedagogia, psicologia e metodologie didattiche.
Chi non li ha, potrà rimediare iscrivendosi ai singoli corsi predisposti dalle Università.
Quella di Bologna è stata praticamente presa d’assalto. Uffici accademici sommersi dalle pratiche, la corsa a cercare aule e docenti, i disagi segnalati dagli aspiranti insegnanti.
“C’è di tutto, si è scatenata la lotteria del posto fisso. Ma non ci saranno poi tanti posti a disposizione”. Afferma Luigi Guerra, direttore di Scienze dell’educazione.
Per adesso l’ateneo è riuscito a vagliare 5.184 domande per capire se i curricula dei candidati sono adeguati o meno ad accedere al concorso. Ieri sono partite le prime lezioni: tre gruppi di circa 200 persone.
Il problema è che il Coordinamento precari contesta l’impossibilità di prenotarsi senza sapere prima quali crediti sono stati riconosciuti.
“Essere informati per tempo e messi in condizione di frequentare è un diritto, ancora più importante se si pensa che la seconda prova verterà” sulle materie dei corsi.
C’è pure la questione delle lezioni serali e nel weekend per chi lavora. “Comprendo il disagio, ma stiamo facendo il massimo. Le responsabilità stanno a monte, in un decreto ministeriale che ha scaricato il peso sulle università. La stessa conferenza dei rettori si è mossa in modo lacunoso. Nemmeno ci dicono quando sarà il concorso, abbiamo fatto partire la macchina in fretta per garantire a tutti i crediti necessari: sarebbe inaccettabile non preparare tutti prima della prova”.
L’ateneo intanto corre ai ripari. 40 docenti sono al lavoro per sostenere i corsi che costano 120 euro, per sei crediti da acquisire anche senza frequenza.
“Tre corsi sono già pieni, ne faremo altri con sessioni speciali per i non frequentanti nostra intenzione è stare dalla parte degli studenti”. Assicura Guerra.
Questo è solo il primo dei tre concorsi previsti quest’anno. Chi lo supera potrà accedere a tre anni di formazione, con bassi compensi, prima di entrare in ruolo.
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