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Eudoscopio 2018 e le scuole migliori del paese

Eudoscopio 2018 e le scuole migliori del paese

Eudoscopio mantiene sempre chiari i suoi obiettivi: mostrare a tutti le qualità di licei e istituti tecnici e orientare gli studenti verso l’universit

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Eudoscopio mantiene sempre chiari i suoi obiettivi: mostrare a tutti le qualità di licei e istituti tecnici e orientare gli studenti verso l’università o il mondo del lavoro. #FacceCaso.

Eudoscopio ti segnala le scuole che forniscono una preparazione migliore. A quanto pare tra le tante informazioni presenti sul sito, è stata aggiunta quella in merito al tasso di severità dei docenti.

Per calcolare in modo più approfondito il grado di preparazione all’università o il tasso di occupazione una volta usciti dalle scuole italiane, l’edizione 2018 prevede anche il parametro “percentuale di diplomati in regola”.

Se ti devi iscrivere, conviene dare una sbirciatina al sito, il Miur ha fatto sapere che le iscrizioni sono aperte dal 7 al 31 gennaio.

Eudoscopio mantiene sempre chiari i suoi obiettivi: mostrare a tutti le qualità di licei e istituti tecnici e orientare gli studenti verso l’università o il mondo del lavoro.

Oltre ai classici indirizzi monitorati dal portale, quest’anno si aggiungono i Licei scientifici delle scienze applicate e i Licei delle scienze umane – opzione Economico sociale. 

Pensa che ad oggi hanno visitato il portale 1,2 milioni di utenti (+8,4% sul 2017) e sono 5,2 milioni le pagine consultate.

Come si legge su Il Sole 24 Ore, Daniele Checchi, economista all’università di Milano ed esperto di educazione, ha detto che Eduscopio rappresenta “un utile complemento delle informazioni a disposizione di studenti e famiglie. Se da un lato “Scuola in Chiaro” del Miur e in particolare il rapporto di autovalutazione forniscono un quadro esaustivo dell’attuale funzionamento di una scuola, esso è tuttavia insufficiente in riferimento ai risultati scolastici”.

“Eduscopio fornisce invece un dato più aggiornato e comparativo di due esiti che stanno molto a cuore: l’occupabilità dei diplomati, tenuto conto che una frazione degli stessi prosegue all’università. Si tratta ovviamente di misure imperfette, che mescolano qualità della formazione impartita e selettività sociale del corpo discente. Ma dal momento che l’alternativa disponibile è il “sentito dire” vale a mio parere il principio che un po’ di informazione è meglio di nessuna informazione”. Prosegue.

#FacceCaso. 

Di Francesca Romana Veriani 

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