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La parola alla dirigente scolastica sospesa

La parola alla dirigente scolastica sospesa

"Non voglio entrare nello specifico della vertenza perché c'è un'ispezione ministeriale in corso e io da dirigente dello Stato ho il massimo rispetto

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“Non voglio entrare nello specifico della vertenza perché c’è un’ispezione ministeriale in corso e io da dirigente dello Stato ho il massimo rispetto delle istituzioni”. #FacceCaso.

La dirigente scolastica dell’Istituto Regina Margherita di Torino è stata sospesa dal servizio per scelta del direttore regionale Fabrizio Manca. Marianeve Rossi, che alle spalle ha avuto uno sciopero e uno scontro durissimo con i sindacati, ha rilasciato un’intervista in merito alla vicenda a Repubblica.

“Non voglio entrare nello specifico della vertenza perché c’è un’ispezione ministeriale in corso e io da dirigente dello Stato ho il massimo rispetto delle istituzioni. Non posso negare che questa è una situazione spiacevole in cui non avrei mai pensato di trovarmi”. Racconta la preside. Eccoti l’intervista completa. #FacceCaso.

  • Professoressa, è passato qualche giorno dal provvedimento. Come si sente?

“Mi sono sentita molto sola in questi mesi, in un certo senso questa è una battaglia contro i mulini a vento. Il mio sindacato è l’unico che tutela i dirigenti scolastici, gli altri con tutto il rispetto per il lavoro che svolgono fanno un altro mestiere perché gli interessi dei dipendenti, dai professori al personale tecnico, non sempre sono gli stessi dell’ente”.

  • Ha capito perché ha trovato questa opposizione al Regina Margherita?

“Non ci sono rimasta abbastanza tempo per farmi un’idea definitiva. Non ho capito perché ci siano tutte queste resistenze al cambiamento. La novità fa paura, attivare progetti innovativi comporta un lavoro notevole da parte di tutti gli attori di una scuola, forse non tutti ne avevano voglia”.

  • L’accusano di aver voluto interpretare il ruolo di preside come se fosse stata dirigente di un’azienda. È così?

“La Buona Scuola ci ha caricato di compiti e nuove responsabilità, ma per quanto riguarda il mio caso ha rappresentato una sfida per il cambiamento che io volevo cogliere. Ci sono punti di forza e punti che si potrebbe migliorare, come in tutte le riforme. La legge 107 ha una carica innovativa, il piano digitale, il bonus per la premialità dei docenti sono un giro di boa importantissimo che va sfruttato”.

  • Questo suo sostegno alla Buona Scuola ha un peso nelle proteste?

“Ovvio, siamo in un periodo complesso con il rinnovo delle rappresentanze sindacali alle porte e le elezioni politiche che incombono. Questo certo ha avuto un ruolo

nella mia vicenda e mi ha penalizzato”.

  • Si aspettava tutte queste difficoltà quando ha scelto di venire a fare la preside in Piemonte?

“In Campania facevo l’insegnante di sostegno poi tre anni fa ho vinto il concorso da dirigente. Ho avuto una carriera specchiata e ho scelto di venire qui per fare un’importante esperienza di crescita professionale e anche personale. Il Piemonte è una regione all’avanguardia per certi aspetti, a partire dalla collaborazione con il mondo industriale. Ho scoperto che la Campania è molto più produttiva dal punto di vista del mondo della scuola di quanto non succeda in Piemonte”.

  • Tornerà in Campania?

“Non voglio pensarci, voglio superare questi problemi che ho incontrato qui e chiarire che ho sempre fatto il mio dovere. Il Regina Margherita è una bella scuola e sarebbe bellissimo continuare a lavorarci, ma ci sono tante cose da fare. Un esempio su tutti: ha un indirizzo linguistico e non c’è nemmeno un laboratorio linguistico al suo interno”.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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