Un master o dottorato negli atenei top aumentano la possibilità di uno stipendio migliore. Rimane l'incognita del calo di iscrizioni a causa della Bre
Un master o dottorato negli atenei top aumentano la possibilità di uno stipendio migliore. Rimane l’incognita del calo di iscrizioni a causa della Brexit
Secondo un’indagine condotta da Russel Geup, studiare in Gran Bretagna vi farà guadagnare molto di più. Se farete l’università in Oltremanica vi metterete in tasca, nel corso della vostra carriera, oltre 198 mila euro in più rispetto a chi riveste una posizione analoga, ma si è specializzato altrove.
E se proseguirete con un dottorato, lo stipendio aumenta sensibilmente ( 409 mila sterline). Insomma, nonostante il ben noto costo elevato delle tasse universitarie britanniche, bilanciando i pro e i contro sembra che ai giovani europei varcare la Manica convenga. Eppure, anche una prospettiva a tanti zeri non riesce ad arginare la fuga di cervelli, che sta vivendo il Regno Unito.
L’effetto Brexit, che in molti temevano, si è puntualmente tradotto in numeri : meno sette per cento dai Paesi dell’ Ue. Una significativa diminuzione di iscrizioni che, almeno per il prossimo anno, sembra aver subito una battuta di arresto.
Ed infatti i dati per il 2018 registrano un’ inversione di tendenza, dopo il crollo di domande dell’anno scorso. Insomma, gli studenti europei, che avevano voltato le spalle alle università inglesi, sembrano ritornati sui loro passi.
Il 31 Gennaio, allo scadere dei termini per la presentazione delle domande, si è registrata un incremento di studenti dal Vecchio Continente del 3 per cento: in tutto parliamo di 43.500 diplomati. L’anno scorso, a tenere lontani molti ragazzi, è stata l’estrema incertezza sulle conseguenze del referendum.
C’era il rischio infatti, che gli studenti europei avrebbero perso il proprio status speciale rispetto ai non comunitari. In quest’ottica, avrebbero dovuto pagare le stesse rette dei loro colleghi inglesi, già di per sè altissime.
Invece per loro fortuna il governo britannico ha chiarito, che per il 2018 e 2019 gli studenti europei saranno ancora trattati alla pari degli inglesi. Insomma, ossigeno momentaneo per gli Atenei top visto che il 16 per cento dei dottorandi proviene dai Paesi europei e la percentuale aumenta nei settori scientifici, risultando pari al 27 per cento per la matematica e al 22 per cento per l’informatica.
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