È ormai passato circa un mese dalla strage provocata da Nikolas Cruz che, nel liceo Marjory Stoneman Douglas, ha ucciso 17 persone con un fucile. Dal
È ormai passato circa un mese dalla strage provocata da Nikolas Cruz che, nel liceo Marjory Stoneman Douglas, ha ucciso 17 persone con un fucile. Dal giorno del massacro, vengono messi in atto diversi tipi di proteste in varie scuole americane.
Il 14 Marzo 2018, migliaia di studenti provenienti da qualsiasi parte degli Stati Uniti, hanno manifestato. Hanno mostrato il loro dissenso verso le armi, e la loro solidarietà per le vittime e le rispettive famiglie, uscendo dalle classi (precisamente alle 10 del mattino) interrompendo così la lezione in corso.
Molti, si sono recati nelle piazze più famose delle loro città, vestiti di arancione, con i mano dei cartelli con su frasi che rafforzavano la loro protesta; altri, sono usciti dal loro liceo per 17 minuti, un minuto per ogni vittima del massacro.
In centinaia hanno saltato del tutto scuola e sono andati davanti alla Casa Bianca, a Washington, dove sono rimasti fermi, in silenzio, anche loro per 17 minuti.
Inoltre, tra i manifestanti erano presenti anche alcuni leader della Camera e del Senato, tra cui Nancy Pelosi che rivolgendosi agli studenti ha detto:”Siamo tutti colpiti dalla vostra eloquenza e dalla vostra coraggiosa insistenza per agire allo scopo di prevenire la violenza delle armi da fuoco” e anche “Grazie per aver portato la vostra urgenza in questa battaglia sulla soglia del parlamento degli Stati Uniti”.
La Nra, la lobby americana delle armi, ha risposto a queste manifestazioni con un tweet, in modo alquanto insofferente: “Controllerò io le mie armi, grazie!”
Nonostante molte scuole abbiano provato a impedire questa protesta studentesca, contattando i genitori o minacciando la sospensione, gli studenti si sono fatti sentire a gran voce.
Erano, infatti, più di 3000 gli istituti a manifestare, ma non si fermano qui: il 24 Marzo è, infatti, prevista una grande marcia alla Casa Bianca
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