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Mariam Moustafa: uccisa mentre sognava di diventare ingegnere

Mariam Moustafa: uccisa mentre sognava di diventare ingegnere

Aveva appena 18 anni Mariam Moustafa, aggredita e uccisa da un una baby-gang femminile forse perché italo-egiziana: #JusticeForMariam Non dovrebbero

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Aveva appena 18 anni Mariam Moustafa, aggredita e uccisa da un una baby-gang femminile forse perché italo-egiziana: #JusticeForMariam

Non dovrebbero essere all’ordine del giorno notizie di questo genere, invece, purtroppo, sempre più spesso assistiamo alla morte evitabile di giovani ragazzi a seguito di atti violenti.
L’ultima vittima è Mariam Moustafa, la 18enne italo-egiziana uccisa a Nottingham da una gruppo di ragazze.

I fatti: aggredita dalla baby-gang tutta al femminile Mariam entra in coma

Mariam Moustafa, che per anni aveva vissuto ad Ostia, è morta il 14 Marzo scorso dopo essere finita in coma a seguito di un’aggressione per mano di alcune sue coetanee avvenuta il 20 Febbraio.
Mariam, che a Nottingham era stata appena accettata al corso di laurea in ingegneria, il suo sogno, stava aspettando l’autobus quando è stata raggiunta dalla vile aggressione. Prima spintonata e colpita sul ciglio della strada, poi, indifesa, raggiunta all’interno del bus nel quale aveva cercato rifugio. Non c’è stato niente da fare, nemmeno l’autista del mezzo è riuscito a placare la violenza della baby-gang, finché Mariam è addirittura svenuta.

Portata in ospedale, la ragazza, dopo aver ricevuto i primi controlli, è stata subito dimessa, senza particolari problemi. La mattina dopo, però, il repentino ritorno, dopo che le sue condizioni erano precipitate. Mariam entra in coma e non si risveglierà più.
Le lesioni celebrali causate dall’aggressione le sono state fatali, così come (se verrà confermato) la negligenza dei medici che non hanno immediatamente colto la criticità della situazione.

#JusticeForMariam: serve giustizia per Mariam e un chiaro segnale contro la violenza

Sull’inaccettabile morte della 18enne italo-egiziana stanno ora indagando le autorità inglesi, quelle italiane (la procura di Roma ha aperto un fascicolo) e quelle egiziane. Secondo i familiari della ragazza, il movente di tanta violenza sarebbe quello razzista. Infatti, prima di essere aggredita, la ragazza sarebbe stata chiamata “Black Rose”, un chiaro riferimento al colore della sua pelle.

Mariam era stata già vittima di un precedente attacco, insieme alla sorella, nell’Agosto scorso. Nemmeno lo stato di coma ha fatto desistere le sue carnefici che hanno continuato ad insultarla, sino a lanciare uova contro la sua abitazione.

Secondo i media inglesi, però, la morte di Mariam potrebbe essere stato anche un terribile equivoco, uno scambio di persona.
Voglio giustizia per mia figlia, non solo per lei, ma anche perché non succeda a un altro giovane” – ha affermato il padre della ragazza, sicuro del movente razzista.

Per non lasciare cadere nel nulla quanto accaduto a Mariam Moustafa, su Twitter sta spopolando l’hashtag #JusticeForMariam. Anche noi chiediamo che venga fatta giustizia. Chiediamo che venga detto basta alla violenza e al razzismo che dilagano tra i giovani, frutto, troppo spesso, della società in cui vivono.

#FacceCaso

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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