“I docenti stessi spiegano che sono in difficoltà a portare in fondo i programmi viste le continua interruzioni delle lezioni”. #FacceCaso. A partire
“I docenti stessi spiegano che sono in difficoltà a portare in fondo i programmi viste le continua interruzioni delle lezioni”. #FacceCaso.
A partire da ottobre, un giorno sì e l’altro pure le scuole di Cecina sono rimaste chiuse a causa maltempo o a causa scioperi.
“Non c’è pace in quest’anno scolastico. E noi genitori siamo messi in difficoltà: non tutti hanno la disponibilità dei nonni e chi non ce l’ha è costretto a chiamare una baby-sitter per andare al lavoro, spendendo altri soldi”. Dice Daniela Scardaci, madre di uno studente.
Il sindaco di Cecina Samuele Lippi martedì ha emesso l’ordinanza di chiusura di mercoledì 21 marzo delle scuole. La scelta è stata molto criticata ma dettata dai criteri stabiliti dalla Regione che permettono la chiusura degli istituti: tra questi la caduta di rami e episodi simili legati al vento.
“I docenti stessi spiegano che sono in difficoltà a portare in fondo i programmi viste le continua interruzioni delle lezioni”. Continua Scardaci.
Dall’altra parte gli scioperi da parte dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Anief, Saese e Cobas hanno riguardato soprattutto il personale amministrativo e gli ausiliari senza l’adesione degli insegnati.
Le lezioni però sono state sospese. Stessa cosa accaduta:
- 27 ottobre
- 10 e 27 novembre
- 15 dicembre
- 8 gennaio
- 23 febbraio
- il prossimo è previsto per domani, venerdì 23 marzo
“Ce ne è sempre una e per le famiglie diventa difficile Capiamo le esigenze di tutti, ma anche le nostre e quelle dei nostri figli devono considerate, su tutte il diritto allo studio dei ragazzi”. Conclude la mamma facendosi portavoce di molte altre.
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