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Simone dice che non è mai troppo tardi per fare quello che si vuole fare

Simone dice che non è mai troppo tardi per fare quello che si vuole fare

A che succederà tra tre anni Simone non ci pensa, è troppo presto. Intanto è felice e respira. #FacceCaso. Conosco Simone dal primo giorno d’asilo. A

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A che succederà tra tre anni Simone non ci pensa, è troppo presto. Intanto è felice e respira. #FacceCaso.

Conosco Simone dal primo giorno d’asilo. Abbiamo fatto insieme tutte le scuole, fino al liceo. Abita praticamente davanti casa mia ed è una di quelle persone che anche dopo un sacco di tempo che non le vedi, resta sempre tutto come prima.

Non è uno di quegli amici che sento tutti i giorni, forse più per colpa mia che in amicizia non ci so fare, però gli voglio bene.

Se lo vedessi ti sembrerebbe un tipo strano. Alto alto, secco secco, capelli lunghi neri come la pece, veste strano, cammina strano. Sta in un mondo tutto suo.

Una volta abbiamo pure fatto un viaggio a Monaco di Baviera. Probabilmente nessun altro a parte lui avrebbe appoggiato la folle idea di farsi la Romantische Straße in bicicletta fino a Neuschwanstein d’inverno, sotto la neve. È stato bello.

Dopo il liceo si è iscritto ad Architettura ma non l’ho mai visto troppo convinto. Troppa matematica, troppi esami, troppi anni di studio. Come da copione dopo un po’ ha mollato e si è iscritto a Lingue Orientali.

All’inizio mi sembrava entusiasta però non ce lo vedevo proprio a parlare cinese e giapponese per tutta la vita.

Simone è sempre stato un tipo strano ma creativo. Fa delle cose strane col computer che non ti saprei spiegare. La sua stanza sembra tipo uno studio di registrazione con strumenti musicali che non suona, ma strimpella. Una cosa che io chiamerei sintetizzatore, ma non so se è giusto e un computer.

In pratica campiona i suoni, le voci, i rumori per strada e poi crea cose. Alla gente piace e le vende pure bene. Visto che però è un tipo strano, produce in VHS così nemmeno io, che lo conosco da 20 anni, le posso comprare o ascoltare se non in digitale.

Ieri ci siamo beccati per un caffè in una mezz’oretta che mi è sembrata un’eternità. Abbiamo parlato di vita, di politica, di lavoro e di futuro. Almeno io ho parlato di futuro, che ho l’ansia di vivere. Simone ci pensa il giusto e nel frattempo si gode la vita.

Mi ha insegnato che non è mai troppo tardi per fare quello che si vuole fare. Mi sembrava felice mentre lo diceva. Dopo una serie di scelte sbagliate infilate l’una dopo l’altra, ha deciso di iscriversi a Sound Design il prossimo anno.

Sta buttando giù qualcosa per vincere una borsa di studio. Glielo auguro. La musica è l’unica cosa che non ha mai smesso di fare da quando lo conosco. La cosa che lo rende il più strano e il più unico di tutti.

A che succederà tra tre anni Simone non ci pensa, è troppo presto. Intanto è felice e respira.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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