Tempo di lettura: 3 Minuti

La strana confraternita della Bocconi

La strana confraternita della Bocconi

Indiscrezioni inquietanti di uno studente della Bocconi che ha raccontato di strani riti per entrare in una confraternita. Ed è subito American Colleg

Nuovi fondi per tante iniziative culturali
La Rete Scuole Migranti: un progetto di successo per l’integrazione!
La nuova presidentessa dei Giovani Musulmani d’Italia ha 24 anni

Indiscrezioni inquietanti di uno studente della Bocconi che ha raccontato di strani riti per entrare in una confraternita. Ed è subito American College.

Come se di colpo ci ritrovassimo nel film inglese “Posh”, che racconta le follie elitarie per entrare nel Riot Club, la più esclusiva associazione della più esclusiva università del mondo: Oxford.
Questa volta ci troviamo però in Italia, e le similitudini sono molte. Una delle più esclusive università nazionali, una confraternita, strani riti al limite del legale.

Iniziazioni, allievi spogliati e bendati, ma anche adepti con spade e maschere che praticano azioni misteriose, il tutto nell’ambito dell’università milanese.
Stiamo parlando di quella che è conosciuta come Società della Taula. Un club regolarmente registrato tra le associazioni studentesche universitarie, ma su cui girano tante voci fatte emerge da alcuni ex “membri”. Tante frasi sono incriminate, a tal punto da far aprire un’indagine interna all’Ateneo. “Adepti costretti a restare nudi, bendati e a subire umiliazioni da parte dei confratelli più anziani durante le iniziazioni; studenti a cui si fanno firmare contratti di riservatezza su quanto accade agli incontri della società; uso di maschere, spade, mantelli oltre a nomignoli blasfemi per identificare i confratelli mantenendo la segretezza sulle attività parallele della Taula” e ciò che riporta Repubblica dopo aver parlato con uno di questi.

Un anziano membro pare aver scritto così su Whatsapp a un nuovo iniziato: “Sembrare all’ esterno e soprattutto dall’ interno un gruppo unito e coeso. Purgare il gruppo eliminando le cellule malate è l’ unica soluzione che vedo: per estirpare un tumore bisogna asportare le metastasi”.

Ovviamente l’associazione respinge ogni forma di accusa, minimizzando ciò che è emerso. Non può essere cancellato però il beneficio del dubbio, almeno fino a quando non sarà la stessa Bocconi a chiarire la situazione.

#FacceCaso

Di Umberto Scifoni

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0