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Cosa significa la prima scuola transgender in Pakistan

Cosa significa la prima scuola transgender in Pakistan

In un paese in continua lotta, con il vicino indiano, con i vicini talebani e con le proprie tradizioni, la notizia della prima scuola transgender fa

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In un paese in continua lotta, con il vicino indiano, con i vicini talebani e con le proprie tradizioni, la notizia della prima scuola transgender fa notizia. Ecco perché.

Se dobbiamo scrivere di transgender e Pakistan nella stessa frase potremmo terminare ogni discorso qui. Sembra così assurdo da dire, ma proprio nel paese del martoriato Kashmir, regione spaccata e contesa con India e Cina, nazione con problemi etnici e religiosi, oltre che situazioni complicate a causa del vicino Afghanistan.

Eppure da una terra cuore musulmano arriva la notizia della prima scuola per trans. “The Gender Guardian”, un istituto privato, conta già 30 iscritti, numeri destinati inevitabilmente a crescere.
In Pakistan ci sono 10.418 transgender, secondo il censimento del 2017, e subiscono forti discriminazioni e violenze sia fisiche che verbali.

La loro presenza, lì come in tutta la regione indo araba, è tutt’altro che tollerata, anzi visti di malavoglia per dettami culturali e soprattutto religiosi. Il paese è a maggioranza musulmana, e se perfino le donne non godono di piene libertà e vengono considerate come una specie inferiore rispetto agli uomini, figuriamoci dei trans.

Il proprietario della scuola ha voluto rilasciare alcune informazioni in merito a tale apertura. “Inizialmente terremo un corso di quattro mesi con due giorni di lezioni la settimana. La speranza è però di espandere la scuola e di inaugurare programmi educativi pieni in futuro.”

Però con questa notizia si apre inevitabilmente un doppio capitolo. Da una parte quello già commentato sul conflitto etnico-religioso, ma soprattutto uno internazionale sul riconoscimento dei trans anche minorenni.
Un argomento quest’ultimo spesso poco affrontato, che ha sempre spaccato l’opinione pubblica di tutto il mondo. È difficile definire la sessualità da piccoli, se non quella naturale. Portare a comprendere la scelta transgender quando si parla di ragazzini e ragazzine sui 10-15 anni sembra davvero assurdo.

Ma sicuramente l’apertura di questa scuola è una doppia sfida che presto potrebbe essere messa in conto in altre parti del globo.

#FacceCaso

Di Umberto Scifoni

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