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“Vade retro vescovo!” E gli insegnanti vietano il suo incontro con gli studenti

“Vade retro vescovo!” E gli insegnanti vietano il suo incontro con gli studenti

Negato dai docenti l'appuntamento tra il Monsignor Nosiglia e gli alunni, ma ora insorgono i genitori. #FacceCaso. Clamoroso a Torino: un pacifico in

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Negato dai docenti l’appuntamento tra il Monsignor Nosiglia e gli alunni, ma ora insorgono i genitori. #FacceCaso.

Clamoroso a Torino: un pacifico incontro tra un vescovo e gli studenti della scuola media “Brofferio” di Cafasse, è stato letteralmente impedito…dai docenti della scuola stessa. Si, avete capito bene.

Nel corso della sua visita pastorale, il vescovo avrebbe dovuto tenere un normalissimo dialogo con i ragazzi della scuola media, ma a quanto pare ai professori del luogo la cosa non è andata giù. Così, hanno deciso di mettersi in mezzo e di proibire la visita. Immediatamente, però, è montata la rabbia dei genitori, che oltre a condannare aspramente il gesto, hanno cercato di invitare fuori orario il monsignore, che però na gentilmente declinato l’offerta.

La critica di mamme e papà al comportamento dei docenti deriva dal fatto che, l’incontro, non avesse alcuna finalità religiosa, ma di semplice conoscenza, confronto e dialogo.
Anche dalla parrocchia del luogo c’è stupore e amarezza, come mostra una nota divulgata da don Piergiuseppe Sandretto, il parroco di Cafasse.

Gli incontri pastorali del vescovo erano stati annunciati, tramite una lettera a fine marzo, dal Direttore dell’Ufficio Scuola Diocesi di Torino don Roberto Gottardo: “Per le scuole secondarie di secondo grado si può prevedere una quarantina di minuti con le ultime classi o con una rappresentanza di studenti. – si legge nella lettera inviata da don Gottardo ai dirigenti scolastici –   Durante l’incontro il vescovo si presenta, risponde alle domande degli studenti e si confronta sui temi emersi.”

Impedire l’incontro tra il prelato e gli alunni è stato, secondo il docente di religione della scuola Giovanni Ravalli, “una delle pagine più buie e tristi nella storia della nostra scuola e della nostra comunità. È auspicabile che l’istituto faccia prevenire una lettera di scuse al vescovo e convochi un collegio straordinario per far decidere a noi insegnanti, democraticamente, se il vescovo deve o non deve incontrare gli studenti.”

Una pagina triste, come detto dal prof Ravalli, sia per la comunità ma soprattutto per la scuola, perché il comportamento di questi docenti è andato contro uno dei valori fondamentali dell’apprendimento scolastico: la democrazia.

#FacceCaso.

Di Emanuele Caviglia

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