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San Francesco di Gelamè : la scuola dei piccoli musicisti prodigio

San Francesco di Gelamè : la scuola dei piccoli musicisti prodigio

Laura, 13 anni, studia pianoforte e prima di entrare in questa scuola non mai suonato uno strumento.  #FacceCaso. L’istituto San Francesco di Gelamè

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Laura, 13 anni, studia pianoforte e prima di entrare in questa scuola non mai suonato uno strumento.  #FacceCaso.

L’istituto San Francesco di Gelamè una scuola media molto particolare. Si tratta di un istituto a indirizzo musicale da record che da dieci anni vince 6-7 concorsi alll’anno. Da questa scuola provengono musicisti promettenti, del calibro di Damiano Nicastro e Nuccio Pace.

La particolarità di questa scuola è quella di avere una vera e propria orchestra e i 47 giovanissimi talenti che vi fanno parte, durante le settimane di preparazione ai concorsi, arrivano a studiare dalle 4 alle 6 ore al giorno teoria e tecnica musicale.

Come riporta il Corriere della Sera, il segreto della scuola ce lo spiega Crocifisso Ragona, professore di pianoforte.

“Li selezioniamo attentamente, scegliendo tra i 60-70 candidati alla prima media solo 24-26 elementi che mostrano di essere svegli e portati. E poi lavoriamo con un metodo rigoroso. All’inizio i ragazzi studiano una partitura facilitata, poi man mano aggiungiamo altre note e il brano da semplice diventa complesso”.

Laura, 13 anni, studia pianoforte e prima di entrare in questa scuola non mai suonato uno strumento. Gli insegnanti hanno intuito subito che aveva orecchio ed era portata, e ora ha piani ambiziosi.

“Non so cosa farò, ma punto a diventare una persona importante”.

“Quando suono parti diverse, che poi diventano una melodia, mi sembra ogni volta una magia”. Racconta Giulia, 13 anni. 

Ovviamente i ragazzi non diventeranno tutti musicisti. Angelo, 12 anni, vuole diventare ingegnere meccanico, Giorgia ha 13 anni e da grande vuole fare la poliziotta. 

E lo studio delle materie tradizionali? 

“Il lavoro sulle abilità musicali in realtà educa da tutti i punti di vista: e poi sono allenati a studiare molto in classe, per avere più tempo nel pomeriggio per la musica”. Spiega il professore di flauto e direttore d’orchestra Giuseppe Vacca. 

Partire per i concorsi è un modo per girare il mondo. “Ho visto il Colosseo, Roma, Tarquinia, Frosinone, che meraviglia”. Dice Giorgia. “Conosciamo persone e posti diversi… ogni volta un’emozione unica”. Afferma Laura.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani 

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