Tempo di lettura: 1 Minuti

I dati sul lavoro di Almalaurea

I dati sul lavoro di Almalaurea

Almalaurea ha presentato l’indagine sul profilo e condizione occupazionale dei laureati italiani. Vediamo la situazione da nord a sud. Almalaurea ci

Rapporto 2020 AlmaLaurea: che succede ai giovany laureati?
Perché scegliere Giurisprudenza?
Bene l’ Unimore, il Rapporto Laureati premia l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia

Almalaurea ha presentato l’indagine sul profilo e condizione occupazionale dei laureati italiani. Vediamo la situazione da nord a sud.

Almalaurea ci fa ben capire, attraverso i suoi dati del report occupazionale, come vada nel nostro paese con il post lauream.
Un’indagine che ha coinvolto 74 università italiane e si compone di due documenti: quello sul profilo dei laureati, 276mila nel 2017, e quello sulla condizione occupazionale, con interviste per 630 mila laureati, del 2016, 2014 e 2012, ossia laureati a a uno, tre e cinque anni dal titolo.

Innanzitutto emerge come a scegliere l’università è il 97,4 % dei neodiplomati nel Nord Italia, quasi tutti restando nella propria area geografica. Al contrario il 24% dei diplomati al sud si sposta nell’Italia centrale e settentrionale per continuare la propria formazione.
In generale gli studenti italiani a spostarsi da casa, per andare in altra provincia, regione, paese, sono il 53,8% degli iscritti totali.
Chi si sposta di più è anche chi ha un background culturale più altro, nel 36,1% dei casi avendo almeno un genitore laureato.

Dalla riforma del 3+2 del 2007, l’età media di laurea è scesa da 27 anni a 26, mentre per il titolo di primo livello, la triennale, si ottiene in media a 24,8 anni. Quelle magistrali a 27,4.
Poi dal 2007 al 2017 la percentuale di chi ha concluso in corso gli studi è passata dal 37,9% al 51,1%. Inoltre, l’11,1% dei laureati, ossia uno studente su dieci, affronta un’esperienza all’estero, contro il 7,9% di 10 anni prima.
Com’è l’occupazione dopo un anno? Tra i laureati di primo livello è pari al 71,1% e al 73,9% per quelli di magistrale biennale.

In generale un miglioramento percentuale rispettivamente di 5,4 e 3,8 punti nell’ultimo quadriennio, ma ancora lontani dalle perdite avvenute tra 2008 e 2013 (-17,1%).
Per quanto riguarda la retribuzione, sempre a un anno, si attesta sui 1.107 e 1.153 euro per laureati triennali e magistrali, sempre in crescita nell’ultimo quadriennio.

A cinque anni dalla laurea vediamo invece ad esempio che il 6,6% dei magistrali biennali ha deciso di andare a lavorare all’estero.

#FacceCaso

Di Umberto Scifoni

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0